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  • Venerdì 22 gennaio 2016

Due nuovi naufragi tra Grecia e Turchia

Stanotte sono affondate due barche che trasportavano migranti: ci sono almeno 43 morti, tra cui 17 bambini

Alcuni sopravvissuti al naufragio di stanotte si riscaldano sull'isola di Calimno (Giorgos Drosos/Kalymnos-News.gr via AP)
Alcuni sopravvissuti al naufragio di stanotte si riscaldano sull'isola di Calimno (Giorgos Drosos/Kalymnos-News.gr via AP)

Nella notte fra giovedì 21 e venerdì 22 gennaio due barche con a bordo dei migranti sono affondate nel tratto del mare Egeo fra le coste turche e alcune isole greche. La guardia costiera greca ha scritto che nei due naufragi sono morte in totale almeno 43 persone, fra cui 17 bambini. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, una rispettata associazione internazionale che si occupa di migranti, solamente a gennaio del 2016 133 migranti o richiedenti asilo sono morti nel Mar Mediterraneo. È una cifra sensibilmente più bassa di quelle registrate nell’estate del 2015, ma superiore a quelle di gennaio 2015 e in linea con quelle degli ultimi mesi.

Il naufragio più grave è avvenuto al largo dell’isola greca di Kalolimnos, una piccola isola nei pressi della costa meridionale turca: un barcone di legno con a bordo diverse decine di persone si è rovesciato causando la morte di 34 persone. Non è ancora chiaro quante persone fossero esattamente a bordo: il Guardian ha scritto che si stima che ce ne fossero fra le 70 e le 100, e che finora ne sono state salvate 26. Poche ore prima un altro barcone di legno con a bordo più di 50 persone si era scontrato su un gruppo di scogli vicino all’isola di Farmakonisi, nell’arcipelago del Dodecaneso, più o meno nella stessa zona di Kalolimnos. Nel naufragio a Farmakonisi si stima che siano morte sette persone, fra cui sei bambini.

Contrariamente alle previsioni fatte da molti esperti nell’estate del 2015, questo inverno il traffico di migranti dal Medio Oriente verso l’Europa non è calato sensibilmente come accaduto negli anni precedenti: come raccontato di recente anche dal giornalista Patrick Kingsley, che da mesi si occupa di migranti per il Guardian, nuovi barconi partono dalle coste turche ogni giorno, nonostante un atteggiamento di parziale chiusura dimostrato in queste settimane da diversi paesi europei e l’impegno della Turchia di moderare il flusso di migranti, preso dietro un sostanzioso finanziamento dell’Unione EuropeaSecondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, da quando è iniziato il 2016 «poco meno meno di 37mila migranti e richiedenti asilo sono arrivati in Italia e in Grecia via mare, una cifra circa dieci volte superiore a quanti erano arrivati nel 2015 considerando lo stesso periodo».