Patrick Kingsley è un giornalista del Guardian che negli ultimi mesi si è occupato molto di migranti. Questa estate, durante l’improvvisa apertura della cosiddetta “rotta Balcanica”, Kingsley è stato uno dei giornalisti più competenti e affidabili che hanno raccontato storie e contesti dei migranti diretti verso l’Europa (alcune delle sue storie sono state riprese qui sul Post). Da alcuni giorni Kingsley si trova nel Mar Egeo a bordo di una barca dell’associazione no profit MOAS (“Migrant Offshore Aid Station”), che fornisce aiuto e assistenza ai migranti che si muovono per mare. Sul suo sito, MOAS dice di avere “la prima nave privata di salvataggio nel Mediterraneo” e di aver salvato 11.600 migranti fra 2014 e 2015. Kingsley si trova sulla barca del MOAS per scrivere un reportage, ma nel frattempo è molto attivo su Twitter e ha raccontato tre operazioni di salvataggio compiute dal MOAS negli ultimi tre giorni.
Negli ultimi giorni la barca del MOAS era ormeggiata a Gaidaro (Agathonisi, in greco), una piccola isola di 158 abitanti dell’arcipelago del Dodecaneso distante una ventina di chilometri dalle coste turche.
We're moored nr #Agathonisi. Refugee boats tend to head to these 2 lights, since it's all they can see of the island pic.twitter.com/7GaeMY9AkI
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 8, 2016
«Siamo ormeggiati vicino Gaidaro. Le barche dei rifugiati tendono a seguire queste due lucine, dato che è l’unica cosa che riescono a vedere dell’isola»
Durante le prime ore del suo terzo giorno sulla barca del MOAS, Kingsley ha raccontato in diretta su Twitter un intervento della barca, descrivendo le reazioni dell’equipaggio e il modo in cui vengono affrontate le situazioni di emergenza.
4:50am – the first mate on the @moas_eu spots two possible refugee boats pic.twitter.com/XLDzEaddzr
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Ore 4.50 del mattino. Il primo ufficiale avvista due possibili barche di rifugiati.
5am – one of the boat's two launches, named after Ghalib Kurdi, is put into the water to search for the refugees pic.twitter.com/Q03ahejHPW
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Ore 5. Una delle due scialuppe della barca, chiamata come il fratello del bambino Alan Kurdi, viene messa in mare per cercare i rifugiati.
Concern is the refugees have run out of fuel & are drifting towards the sharp rocks of an uninhabited isle, & could run dangerously aground
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Si teme che i rifugiati abbiano finito il carburante e che stiano andando alla deriva verso un gruppo di scogli affilati di un’isola disabitata, rimanendo incagliati.
Xuereb: "A boat is drifting dangerously towards the uninhabited island of Nera." pic.twitter.com/v0XPZLA1dA
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Sul ponte, il direttore del MOAS Martin Xuereb – ex capo dell’esercito di Malta – informa la guardia costiera e le associazioni di soccorso più importanti. Xuereb: «una barca sta pericolosamente andando alla deriva verso l’isola disabitata di Nera».
Ancora trentacinque minuti dopo, Kingsley scrive che la barca non è stata trovata. A un certo punto, però, viene avvistato un fuoco su una delle isole vicine.
The refugees have been found. Two boats, one rubber one wooden, have landed near each other. pic.twitter.com/X5AwivQhyW
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
I rifugiati sono stati trovati. Due imbarcazioni, una di gomma e una di legno, sono sbarcate nello stesso luogo.
"Is anyone in the water?" shouts John Hamilton, the captain of the launch. "Is anyone hurt?" No, comes the reply.
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
«State tutti bene?», urla John Hamilton, il capitano della scialuppa. «C’è qualche ferito?». No, rispondono.
The refugees – mostly Syrians from Damascus & some Iraqis – have now reached the main village. The island's population has just risen by 50%
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Sbarcare in quel punto è difficoltoso, e quindi l’equipaggio della scialuppa rimane a pochi metri dalla riva finché una squadra di Medici Senza Frontiere arriva e li aiuta ad attraccare senza problemi. I rifugiati – perlopiù siriani di Damasco e alcuni iracheni – hanno raggiunto il villaggio principale dell’isola, la cui popolazione è aumentata di recente del 50 per cento.
Poche ore dopo, Kingsley assiste in diretta a un’altra situazione molto pericolosa: la barca del MOAS ha appena avvistato un gommone di migranti che sta affondando. Il racconto di Kingsley si fa più intenso e commosso.
Live: this boat is sinking pic.twitter.com/BzhWIyD4De
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Absolute pandemonium. A real life or death situation. Bodies being dragged btw the boats. A kid vomiting, others screaming for their parents
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Non sono in grado di descrivere ciò che è successo negli ultimi minuti. Il gommone si stava sgonfiando in fretta, e stava imbarcando acqua. In qualche modo, quelli del MOAS sono riusciti a salvarli. Il caos era totale. Una vera situazione a cavallo fra la vita e la morte. Corpi che vengono portati a forza da una barca all’altra. Un bambino che vomita, un altro che urla per i suoi genitori.
But they're safe. @moas_eu are bloody heroes. 50 humans saved from drowning. pic.twitter.com/lnpWD0hykk
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Ma adesso sono salvi. Quelli del MOAS sono dei maledetti eroi. 50 persone salvate dall’annegamento.
Here's @ripleydavenport, one of the lifesavers, with a now-packed launch. Hero. pic.twitter.com/eNI8JNWN34
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 9, 2016
Ecco Ripley Davenport, una delle persone che ha compiuto il salvataggio, a bordo di una scialuppa piena. Eroe.
L’ultima operazione di salvataggio raccontata da Kingsley è avvenuta attorno alle 7 di mattina del 10 gennaio. L’atmosfera è più controllata, come se fosse una routine.
Another live rescue. In foreground, a drifting refugee boat. To left, @moas_eu launch. On right: Greek coastguards pic.twitter.com/e4IpRrk8Kg
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 10, 2016
Un altro salvataggio in diretta. Al centro, una barca di rifugiati. A sinistra, un motoscafo del MOAS. A destra, la guardia costiera greca.
Bit closer now pic.twitter.com/NX8vTZvXR6
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 10, 2016
La guardia costiera ha una barca troppo alta, quindi aspetta l’intervento del MOAS. Per fortuna i migranti sono su una scialuppa di sicurezza che è stabile.
Ropes thrown over side. Two @moas_eu lifeguards prepare to board from launch. Rescue begins pic.twitter.com/WHjVcjaiWx
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 10, 2016
Vengono lanciate le corde. Due membri del MOAS si preparano ad attraccare dal motoscafo. Inizia il salvataggio.
Children first pic.twitter.com/wNIL6sBZbZ
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 10, 2016
Everyone safely onboard. pic.twitter.com/RukYNQJSku
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 10, 2016
Heavily pregnant woman behind these @cis0m medics. She can barely walk pic.twitter.com/sYY1YQGQ3W
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 10, 2016
Tutti sono a bordo, sani e salvi. Dietro i medici del Corpo Italiano di soccorso dell’Ordine di Malta c’è una donna incinta di molti mesi. Può camminare appena.
Disembarkation on tiny island of Agathonisi, pop: 120. There are now c 250 refugees there too pic.twitter.com/B7GhJY4nEI
— Patrick Kingsley (@PatrickKingsley) January 10, 2016
Sbarco su Gaidaro, che ha 120 abitanti. Ora ci sono anche 250 rifugiati.