I milioni di emendamenti della Lega al ddl Boschi sulla riforma del Senato sono stati giudicati “irricevibili” dal presidente Grasso
La Lega Nord aveva presentato più di 82 milioni di emendamenti in aula alla riforma del Senato, che si sta discutendo in questi giorni e che il presidente Pietro Grasso ha definito “irricevibili”: per rispettare i tempi stabiliti dal calendario dei lavori, ha detto Grasso, «la presidenza è oggettivamente impossibilitata a vagliare nel merito l’abnorme numero di emendamenti se non al prezzo di creare un precedente che consenta di bloccare i lavori parlamentari per un tempo incalcolabile». Sono invece stati accettati i circa 500 mila emendamenti “già ricevuti” dalla commissione Affari Costituzionali.
«Considero non inammissibili (l’inammissibilità è infatti riferita al merito) ma irricevibili gli stessi emendamenti, fermi restando invece quelli già ricevuti dalla presidenza della commissione Affari costituzionali e ripresentati in assemblea, al netto di quelli ritirati», ha spiegato il presidente del Senato.
Il vice presidente della Lega, Raffaele Volpi ha reagito dicendo che «Vengono esclusi una serie di emendamenti a prescindere dal merito» mentre vengono esclusi una serie di altri emendamenti «perché non c’è modo di verificarne il merito». Rivolgendosi a Grasso ha aggiunto: «Lei sta creando un precedente gravissimo».