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  • Domenica 13 settembre 2015

I nuovi scontri sulla Spianata delle moschee

La polizia israeliana ha fatto irruzione nella moschea di al Aqsa, a Gerusalemme, dove si erano barricate alcune decine di manifestanti palestinesi

(AHMAD GHARABLI/AFP/Getty Images)
(AHMAD GHARABLI/AFP/Getty Images)

All’alba di domenica mattina la polizia israeliana ha fatto irruzione nella Spianata delle moschee nella Città Vecchia di Gerusalemme per sgomberare alcune decine di manifestanti palestinesi che si erano barricati all’interno della moschea di al Aqsa. La polizia ha usato lacrimogeni, granate stordenti e proiettili di gomma per liberare la moschea mentre i palestinesi hanno risposto con il lancio di fuochi d’artificio e pietre. Nella mattinata gli scontri sono terminati e la Spianata è tornata a essere accessibile ai visitatori.

Gli scontri sono avvenuti alla vigilia del capodanno ebraico che comincia questa sera e terminerà martedì. La Spianata delle moschee, chiamata dagli ebrei Monte del Tempio, è il luogo più sacro per la religione ebraica e il terzo più sacro per quella islamica. Dimostranti palestinesi e polizia israeliana si scontrano spesso sulla Spianata, in particolare in concomitanza con importanti festività ebraiche. Soltanto ai musulmani è consentito pregare sulla Spianata delle moschee. Gli ebrei possono visitarla, ma non possono svolgere cerimonie religiose al suo interno.

Israele impone spesso limitazioni ai palestinesi che vogliono visitare la Spianata, vietando ad esempio l’accesso ai maschi sotto i 50 anni. Gli ultimi scontri si sono verificati lo scorso luglio e prima ancora nel novembre 2014, quando la polizia ha fatto irruzione nella Spianata per disperdere un gruppo di palestinesi che, secondo gli israeliani, si preparava a lanciare sassi contro una manifestazione religiosa ebraica che si sarebbe svolta il giorno successivo al Muro del Pianto (che si trova subito al di là della Spianata).