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  • Venerdì 11 settembre 2015

La giornalista ungherese dopo lo sgambetto ai migranti

Ha scritto una lettera dicendo di essere dispiaciuta e di aver agito per paura: nel frattempo è stata licenziata e contro di lei è stata aperta un'inchiesta

(Stephan Richter/picture-alliance/dpa/AP Images)
(Stephan Richter/picture-alliance/dpa/AP Images)

Petra Laszlo, la giornalista freelance che – in un video pubblicato e visto in tutto il mondo mercoledì scorso – si vedeva fare lo sgambetto e dare un calcio a due migranti che scappavano dalla polizia, ha scritto una lettera al quotidiano ungherese Magyar Nemzet con una sua spiegazione di quello che è successo. Laszlo dice di essere dispiaciuta e spiega di aver agito in quel modo per paura:

«Mi dispiace sinceramente per quello che è accaduto. Solo adesso sono riuscita a riflettere abbastanza per poter scrivere questa lettera. Sono in stato di shock per quello che è successo e per quello che si dice di me. La videocamera era accesa, centinaia di migranti hanno sfondato il cordone della polizia, uno di loro si è precipitato verso di me ed ero spaventata: quando mi è passato vicino, qualcosa è scattato dentro di me. Ho solo pensato che sarei stata aggredita e che dovevo difendermi. Non è facile prendere delle decisioni giuste quando si è in preda al panico e quando centinaia di persone corrono verso di te. Mi dispiace per quello che è successo, e da madre sono dispiaciuta anche per quello che è successo a quel bambino, ma non me ne sono resa conto. Non sono una persona senza cuore, razzista, una giornalista che dà calci ai bambini. Non me lo merito, non merito né la caccia alle streghe che si è scatenata contro di me né le minacce di morte che sto ricevendo. Da oggi sono solo una madre disoccupata di bambini piccoli che, in una situazione di panico, ha preso una decisione sbagliata. Mi dispiace davvero».

Lazslo è stata licenziata da Nemzeti Televízió, il sito di news ungherese per cui lavorava, e contro di lei la magistratura ungherese ha aperto un procedimento penale per violazione dell’ordine pubblico. Sono in corso indagini per stabilire anche se siano stati commessi dei reati più gravi: l’opposizione di sinistra al governo nazionalista di Viktor Orban ha chiesto che la donna venga accusata di aggressione, punibile anche con cinque anni di carcere.

Martedì 8 settembre il giornalista tedesco Stephan Richter aveva diffuso un video di 20 secondi registrato vicino alla città ungherese di Roszke, sul tratto di confine tra Ungheria e Serbia che nelle ultime settimane è stato quello più usato dai migranti per entrare in Ungheria. Il video mostra un gruppo di migranti che scappano disordinatamente dalla polizia e Petra Laszlo con una videocamera che fa lo sgambetto a un uomo che corre con un bambino in braccio, facendoli cadere entrambi. La giornalista è stata riconosciuta poi in un altro video nel quale si vede mentre tira calci a un ragazzo e a una bambina nella stessa occasione del primo video.