• Mondo
  • Venerdì 4 settembre 2015

Gli scontri fra migranti e polizia a Lesbo

Decine di migranti hanno cercato di occupare un traghetto, la polizia ha usato i gas lacrimogeni: il sindaco ha detto che la situazione è diventata "ingestibile"

Gli scontri fra poliziotti e migranti nel porto di Mitilene, 4 settembre 2015 (EPA/STRATIS BALASKAS)
Gli scontri fra poliziotti e migranti nel porto di Mitilene, 4 settembre 2015 (EPA/STRATIS BALASKAS)

Venerdì 4 settembre ci sono stati degli scontri fra la polizia di Lesbo, un’isola greca molto vicina alle coste della Turchia, e decine di migranti che si trovano sull’isola. Lesbo, assieme a Kos, è una delle isole greche più interessata dalle rotte di migranti che cercano di arrivare in Europa via mare: solamente in agosto sono arrivate sull’isola circa 33mila persone, rendendo molto complicato la loro gestione da parte per le autorità locali. Secondo Kathimerini gli scontri sono iniziati dopo che circa mille migranti – perlopiù afghani – hanno tentato di occupare un traghetto del porto di Mitilene, la città principale dell’isola, gridando “Atene! Atene!” (secondo un portavoce della guardia costiera greca, i migranti erano 200). In un video diffuso dal sito LesvosNews si vedono alcuni migranti lanciare pietre alla polizia nei pressi del porto, mentre la polizia reagisce lanciando gas lacrimogeni. Non è ancora noto se in seguito agli scontri alcune persone siano rimaste ferite.

Lesbo si trova nel mar Egeo nordorientale, a circa venti chilometri dalla costa turca. Insieme a Kos, Samo e le altre isole vicine, Lesbo è uno dei principali punti di accesso via mare all’Europa: negli ultimi mesi sono arrivati su barche e gommoni migliaia di migranti provenienti soprattutto da Siria, Iraq e Afghanistan. Solamente nell’ultimo sabato di agosto, sull’isola sono arrivati quattromila migranti partiti dalla Turchia. Il Telegraph, in un articolo del 31 agosto, ha scritto che sull’isola la situazione è particolarmente grave a Mitilene, dove i migranti sono costretti a dormire per strada e nei dintorni del porto. Il governo greco sta organizzando dei traghetti per trasportare i migranti ad Atene, ma secondo la ONG “International Rescue Committee” ne serve un numero maggiore per risolvere la situazione. Spyros Galinos, il sindaco di Mitilene, ha detto di aver chiesto al primo ministro greco «immediate misure di soccorso» dato che la situazione sull’isola «è diventata ingestibile».

La Grecia è il paese europeo maggiormente interessato dall’enorme flusso di migranti di questa estate: più della metà di tutte le persone che hanno attraversato il Mediterraneo nel 2015 è sbarcata in Grecia, e la situazione è complicata dalla difficile situazione economica del paese e dal fatto che per via degli accordi di Dublino la maggior parte dei migranti non vuole farsi registrare al suo arrivo.