La crisi dell’oro

Perché il valore del metallo prezioso più famoso del mondo continua a scendere e cosa c'entra con i negoziati su Grecia e Iran

Lingotti d'oro impilati durante una conferenza stampa presso la Banca Federale Tedesca a Francoforte, Germania, il16 Gennaio 2013.( Foto di FRANK RUMPENHORST/AFP/Getty Images)
Lingotti d'oro impilati durante una conferenza stampa presso la Banca Federale Tedesca a Francoforte, Germania, il16 Gennaio 2013.( Foto di FRANK RUMPENHORST/AFP/Getty Images)

Da qualche settimana il valore dell’oro è sceso precipitosamente arrivando a meno di 1.100 dollari l’oncia (un’oncia è circa 31 grammi). I fondi d’investimento stanno scommettendo su un ulteriore ribasso e molti analisti si aspettano che si possa arrivare a meno di 1.000 dollari l’oncia.

Il grafico qui sotto di Bloomberg mostra come il valore dell’oro sia oggi il più basso dal 2006, l’anno in cui si è incominciato a raccogliere i dati sulle posizioni nette dei fondi hedge – i cosiddetti “fondi speculativi”, da definizioni sbrigative – nei confronti dell’oro. Se la posizione netta di questi fondi è “short”, vuol dire che stanno scommettendo su un ribasso del prezzo dell’oro: chi fa vendite allo scoperto (dette “short”) prende oro in prestito e lo vende sul mercato; poi, alla scadenza del contratto “short”, ricompra l’oro sul mercato e lo restituisce a chi glielo aveva prestato. Se nel frattempo il prezzo è sceso, chi ha venduto allo scoperto ha ottenuto un guadagno netto.

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Perché c’è stato un crollo del valore dell’oro?
L’oro è un bene considerato “di rifugio”, cioè un bene che viene acquistato quando la situazione finanziaria è incerta per mettere al sicuro i propri soldi. È un bene fisicamente ben identificabile, non è un titolo, ha un valore intrinseco perché viene usato per la produzione di molti oggetti (elettronica e gioielli, per esempio). Quando le cose nell’economia globale andavano molto male per la crisi economica, nel 2011 l’oro aveva raggiunto un valore massimo di 1.921 dollari l’oncia. L’oro è crollato in maniera particolarmente rapida dopo i negoziati per il debito greco e quelli per il nucleare in Iran, due eventi che hanno calmato i mercati e garantito un po’ di sicurezza agli investitori. Se quei negoziati fossero andati male, sarebbero nati seri dubbi sulla tenuta dell’euro e dei mercati internazionali: comprare oro sarebbe stata considerata allora una buona protezione.

Altre buone ragioni per non comprare oro
La discesa dell’oro è cominciata comunque diverso tempo fa, e per altre cause. Il Financial Times le ha spiegate in maniera ordinata:

– Il dollaro che si rafforza, innanzitutto. Generalmente il prezzo dell’oro e il valore del dollaro sono inversamente correlati, vale a dire che quando sale uno scende l’altro: quando il dollaro è forte meno persone investono in oro, e viceversa. Tutti gli analisti si aspettano a breve un innalzamento dei tassi di interesse della FED, la banca centrale degli Stati Uniti. Questo vuol dire che più persone vorranno investire i loro soldi in titoli di stato statunitensi e per farlo cambieranno i loro soldi in dollari. Bisogna tenere conto che l’oro è un investimento che non produce nessuno rendimento in percentuale: nessuno vi darà dei soldi perché investite in oro per un anno. Quindi generalmente si investe in oro quando si pensa che investire in titoli possa essere molto rischioso: di questi tempi invece è diffusa la convinzione opposta.

– L’assenza di inflazione, anche nonostante il Quantitive Easing della BCE e misure simile prese dalla FED. Quando c’è inflazione l’oro è un ottimo sistema per conservare il proprio potere d’acquisto nel tempo: con una banconota si potrà anche comprare la metà, ma una pepita d’oro è sempre una pepita d’oro. L’economia globale sta ricominciando a crescere molto lentamente, il prezzo del petrolio è molto basso, l’inflazione ancora non si vede.

– La mancanza di acquirenti. Quando il prezzo dell’oro era crollato nel 2013, gli investitori cinesi si erano affrettati a comprarne in grande quantità. La situazione finanziaria cinese però è cambiata. Il governo cinese negli ultimi tempi ha incoraggiato molto l’acquisto di titoli e azioni a discapito di quello di materie prime come l’oro. Inoltre nelle ultime settimane, quando la borsa di Shanghai ha perso molti punti, chi aveva oro ha cominciato a venderlo per ricoprire le perdite subite sul mercato azionario.

– La situazione dei mercati in generale: come abbiamo detto l’oro non produce rendimenti periodici, ci si guadagna solo con la plusvalenza tra il valore di acquisto e quello di vendita. Per questo motivo non è particolarmente amato dagli investitori finanziari. Nel momento in cui i mercati azionari europei e quello americano hanno incominciato a crescere in maniera sostenuta, l’oro ha perso molto del suo fascino come “bene rifugio”.