Vincenzo De Luca non si insedierà lunedì

Il primo consiglio regionale è stato rimandato, la Campania è senza una giunta e nessuno ha capito cosa succederà adesso

Domenica la consigliera regionale anziana Rosetta D’Amelio, del PD, ha annunciato che d’accordo con il presidente eletto della regione Campania Vincenzo De Luca il consiglio regionale convocato per lunedì è stato rimandato. Quella di lunedì sarebbe stata la prima riunione del nuovo consiglio uscito dalle ultime elezioni: tra le altre cose, all’ordine del giorno ci sarebbe dovuta essere la nomina di una giunta e di un vicepresidente. Il problema è che De Luca è stato sospeso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a causa della cosiddetta legge Severino, che impone la sospensione per 18 mesi a tutti gli amministratori locali condannati in primo grado per una serie di reati (De Luca è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio).

Alla prossima riunione del consiglio regionale, quindi, al presidente De Luca sarà ufficialmente notificata la sospensione dalla carica. Il presidente non ha ancora nominato una giunta, quindi la regione è senza un governo e senza un vice che potrebbe sostituire De Luca. È una situazione senza precedenti e un pasticcio burocratico di cui non sono chiare le conseguenze. Le opposizioni in consiglio regionale chiedono che De Luca si presenti, si faccia sospendere e quindi che vengano indette nuove elezioni. Il consiglio regionale dovrà riunirsi per legge entro il prossimo 12 luglio e nessuno ha una chiara idea di che cosa accadrà se per quella data De Luca sarà ancora oggetto della sospensione.

Fino a poche settimane fa, l’opinione di molti giuristi era che De Luca avrebbe avuto tutto il tempo di insediarsi e nominare una giunta prima dell’arrivo della sospensione. I passaggi necessari a insediarsi – proclamazione del risultato elettorale da parte della Corte d’Appello, riunione del consiglio regionale, nomina della giunta – sono numericamente inferiori a quelli necessari alla pratica della sospensione (la legge Severino prevede un lungo giro che dal tribunale passa per il prefetto, arriva fino al governo e poi torna indietro). E in effetti sembrava che questa ricostruzione fosse corretta. Il risultato elettorale è stato proclamato il 18 giugno e la decisione di sospendere De Luca è arrivata soltanto il 26 giugno. Non è chiaro perché in questi otto giorni non sia stato convocato il consiglio regionale. La convocazione è stata fatta ufficialmente soltanto il 23 per il giorno 29. La sospensione, però, è arrivata prima della nomina di una giunta e ora la faccenda si complica notevolmente.

A quanto sembra, la strategia di De Luca a questo punto è ottenere una “sospensione della sospensione” ancora prima di presentarsi per la prima volta davanti al consiglio regionale. Alcune parti della legge Severino, tra cui proprio quelle che riguardano De Luca, sono all’esame della Corte Costituzionale e quindi De Luca ha il diritto di chiedere al tribunale ordinario una “sospensione della sospensione” in attesa che la Corte si esprima. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha appena ottenuto una “sospensione della sospensione” del tutto simile a quella di cui ha bisogno De Luca e, cosa ancora più importante, l’ha ottenuta dal tribunale di Napoli, lo stesso a cui dovrà rivolgersi De Luca.

Il punto ora è, di nuovo, il tempo. De Magistris ha presentato ricorso il 15 giugno e ha ottenuto la “sospensione della sospensione” il 25. De Luca può presentare la richiesta da lunedì, cioè il 29. Visto che il consiglio si dovrà riunire entro il 12 luglio, se il tribunale dovesse rispettare i tempi che ha avuto nel caso De Magistris, De Luca farebbe appena in tempo ad ottenere una sentenza favorevole.