• Mondo
  • Sabato 6 giugno 2015

Gli scontri durante il Gay Pride a Kiev

Alcuni poliziotti e manifestanti sono rimasti feriti dopo che il corteo è stato attaccato da un gruppo di estremisti di destra

Circa dieci persone tra poliziotti e manifestanti sono rimasti feriti durante il Gay Pride che si è tenuto nella mattina di sabato a Kiev, in Ucraina. Le violenze sono cominciate dopo che qualche decina di estremisti di destra ha cercato di attaccare il corteo. Secondo un parlamentare ucraino, circa trenta estremisti sono stati arrestati dopo la manifestazione. Nei giorni scorsi alcuni gruppi di estrema destra avevano minacciato di fermare la manifestazione e il sindaco di Kiev, l’ex pugile Vitaly Klitschko, aveva suggerito agli organizzatori di annullare l’evento.

Venerdì gli organizzatori della manifestazione, che si chiama ufficialmente KyivPride2015, avevano detto che la marcia si sarebbe tenuta comunque. Poco prima del termine del corteo, diverse decine di persone con il volto coperto hanno attaccato i manifestanti lanciando loro fumogeni e spruzzando spray urticanti. La polizia è intervenuta per tenere separati gli estremisti dai manifestanti: secondo diversi testimoni, è riuscita a evitare uno scontro diretto tra i due schieramenti. Alla manifestazione hanno pertecipato circa 300 persone.

Il presidente Petro Poroshenko ha ufficialmente dato il suo sostegno alla manifestazione. Il suo partito ha detto nei mesi scorsi che intende far approvare delle leggi che criminalizzino le discriminazioni nei confronti degli omosessuali. In Ucraina, come molti altri paesi ex-sovietici, l’ostilità nei confronti degli omosessuali rimane molto forte ed è tollerata e a volte incoraggiata dalla chiesa ortodossa. L’opposizione all’attuale governo sostiene che l’avvicinamento politico dell’Ucraina all’Unione Europea porterà il paese ad approvare il matrimonio gay.