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  • Venerdì 1 maggio 2015

395 parole sul giornalismo

Margaret Sullivan, la "public editor" del New York Times ha elencato i consigli dati ai suoi studenti alla fine del corso della Columbia University

Margaret Sullivan è il “Public Editor” del New York Times, un ruolo tradizionale in alcuni giornali americani: è un giornalista che rappresenta le richieste e le aspettative dei lettori, rispondendo loro, raccogliendo le loro domande e girandole a giornalisti e redattori, o facendosi interprete di dubbi o riflessioni sul giornalismo. Sullivan scrive di queste cose in un suo spazio fisso, in cui venerdì ha elencato una serie di consigli che ha dato ai suoi studenti del corso di giornalismo alla Columbia University, per l’ultima lezione del corso: con una premessa sui social network, che erano un tema rilevante del corso.

1. Sui social media
– Non vi innervosite; via le mani dalla tastiera
– Siate utili
– Siate responsabili
– Siate pronti a correggere e riconoscere subito gli errori
– Sappiate controllarvi; ricordatevi che state scrivendo al Mondo. E per Sempre.
– Cercate di tenere un rapporto di 20 per cento divertimento e 80 notizie
– Leggete quello che è linkato, prima di retwittare o condividere
– È un mezzo, non il fine

2. Sul giornalismo
– Non cercate scorciatoie. Fate il lavoro che va fatto.
– Se “prendete a prestito” riconoscete sempre la fonte con un link o una citazione, e usate sempre parole vostre
– Carriera e reputazione si possono perdere in un attimo
– Malgrado questo, non siate intimoriti. Siate coraggiosi, basta che non siate coraggiosi e stupidi
– Chiedete consiglio a quelli bravi
– Non vi abbassate al giornalismo-del-minimo-indispensabile
– Fate cose che migliorino il mondo, anche poco alla volta
– Sdrammatizzare fa miracoli
– Siate più attenti alla correttezza che all’obiettività
– Pensate a quanto potete avvicinarvi alla verità
– Mettetevi nei panni delle persone su cui il vostro lavoro avrà un’influenza. Che non vuol dire essere docili
– Siate rigorosi. Fate uno sforzo in più. Se pensate di dover sentire cinque persone, sentitene dieci. Verificate i fatti spietatamente.
– Siate tosti: un giornalista passivo non è davvero un giornalista
– Diventate davvero bravi su una o due cose. E abbastanza bravi su un sacco di cose (questa me l’ha suggerita il mio amico Drake Martinet di Vice Media)
– Se fate casini, scusatevi bene e ricominciate
– Cercate di lavorare per qualcuno di grande
– Qualunque aiuto riceviate nella vostra carriera, cercate di restituirlo a qualcun altro
– Siate idealisti. Resistete al cinismo.
– Non siate noiosi: siate avvincenti e chiari, soprattutto quando il tema è complesso o difficile da capire. Se avete scritto una cosa opaca, forse non l’avete ancora capita bene voi stessi. Abbiate rispetto per i lettori e tenete in considerazione la loro bassa soglia di attenzione.
– Non lo state facendo per soldi: e quindi per cos’altro? Fate quel che dovete.

(ok, in italiano sono 351, parole)