Nel pomeriggio di oggi il governo ha ottenuto la fiducia sull’sull’articolo 4 dell’Italicum, la nuova legge elettorale con 342 voti a favore e 15 contrari (su 358 presenti). In mattinata aveva ottenuto la fiducia sull’articolo 2 della riforma e ieri sull’articolo 1. Alla fine la fiducia è stata votata da quasi tutti i deputati del PD e dai deputati di NCD, Scelta Civica e Centro Democratico, tra gli altri. L’articolo 3 è stato già approvato nella stessa forma da Camera e Senato. Il voto finale sull’intero provvedimento si terrà lunedì prossimo, senza voto di fiducia.
Presenti – 358
Votanti – 357
Favorevoli – 342
Contrari – 15
È iniziata la seconda chiama.
Mara Carfagna di Forza Italia durante il suo intervento prima della votazione.
L'energico intervento di Adornato di poco fa. (Intanto si continua a votare, siamo alla P di Pagani.)
In tutto questo il Corriere della Sera ha un nuovo direttore, è Luciano Fontana: potete andare a vedere chi è qui e poi tornare. (Tornate però, dai.)
Siamo alla F di Fassina.
È iniziata la chiama: ogni deputato viene chiamato per cognome, passa sotto i banchi della presidenza e dichiara il suo voto a favore o contro la fiducia. La votazione dovrebbe durare circa un'ora.
Ancora dieci minuti per la merenda, poi si ricomincia.
Il presidente di turno Giachetti sospende la seduta per una ventina di minuti, perché si era deciso di iniziare la chiama alle 16. È stato estratto il cognome del deputato da cui si partirà per la votazione: Carbone. Per la terza volta di fila la C.
Iniziano gli interventi a titolo personale, Pino Pisicchio dice che voterà la fiducia. È capogruppo del gruppo Misto. Ed era l'unico iscritto a parlare a titolo personale.
Il Movimento 5 Stelle non voterà la fiducia. Ora interviene Silvia Fregolent del Partito Democratico, ultimo intervento per le dichiarazioni di voto.
Toninelli dice che l'Italicum "nasce per eliminare la terza forza politica, cioè noi" e che "vuole creare un bipartitismo e non un bipolarismo".
È il turno di Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle: "L'Italicum è vicino come caratteristiche alla legge Acerbo, ma per niente alla legge Scelba". Toninelli era tra gli estensori della proposta di legge elettorale del M5S.
Carfagna accusa il governo di avere aumentato le tasse dei servizi, senza avere fatto cose concrete contro il problema del lavoro e della disoccupazione. E poi critica la legge elettorale che la stessa Forza Italia ha votato in Senato, prima della rottura dopo l'elezione "non condivisa" di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Forza Italia non voterà la fiducia.
Interviene Mara Carfagna di Forza Italia, che parla di una "forzatura" da parte di Renzi nell'avere scelto di ricorrere alla fiducia per l'approvazione della legge elettorale.
Guizzo di Adornato che cita Mogol, Derrida era già stato preso. Il suo gruppo parlamentare voterà la fiducia.
Costantino ha terminato sciorinando un lungo elenco di "NO" che portano SEL a non votare la fiducia. Ora è il turno di Ferdinando Adornato di Area Popolare.
È iniziato intanto l'intervento di Celeste Costantino di Sinistra Ecologia Libertà, che cita il filosofo francese Jacques Derrida, che si aggiunge alla lunga lista di citazioni di questi due giorni.
"L'Italicum è peggio del Porcellum, l'Italicum fa schifo" conclude Allasia, dando l'idea che la Lega Nord non voterà la fiducia al governo.
Secondo OpenParlamento, Allasia è tra i parlamentari con il più alto "indice di produttività". Qui potete vedere i dati sulle attività di tutti i deputati e senatori della Repubblica.
È il turno di Stefano Allasia della Lega Nord, che la prende alla larga partendo dalla situazione economica e dalle politiche in tema del governo.
Alla votazione di questa mattina Enrico Letta non ha risposto alla chiama.
Sta intervenendo Mario Marazziti di Per L'Italia - Centro Democratico, che ricorda come la legge elettorale sia il frutto di diversi compromessi raggiunti durante la discussione e la revisione dell'Italicum al Senato. Elenca poi le modifiche proposte dal suo partito e non accettate nel "negoziato tra le forze politiche". Per l'Italia voterà la fiducia.
Rampelli viene richiamato dal presidente di turno della Camera, Giachetti, perché sta terminando il tempo a disposizione:
- Ma non ho dieci minuti, presidente?
- Appunto, ne sono passati 9 e 40 secondi.
- Ah, ecco...
Poi ha rimediato qualche minuto in più per terminare.
Come questa mattina, al momento l'aula della Camera è abbastanza vuota. Rampelli intanto ha detto che la nuova legge elettorale è una "riformicchia" e ha poi aggiunto che la sinistra fa "primarie all'amatriciana".
Ora sta parlando Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia, gruppo parlamentare che non voterà la fiducia al governo, parla a braccio e divaga con qualche tema a piacere.
Il primo intervento, rapidissimo, è di Lello Di Gioia del Partito Socialista, che conferma la fiducia al governo.
Con puntualità da stereotipo svizzero, è ripresa la seduta alla Camera con il dibattito sull'articolo 4 della nuova legge elettorale, su cui il governo ha posto la fiducia.
Le dichiarazioni di voto sull'articolo 4 cominceranno alle 14.15. Il voto di fiducia (il terzo in due giorni) è previsto alle 16.00.
La Camera ha approvato con fiducia il secondo articolo della nuova legge elettorale.
Presenti - 544
Favorevoli – 350
Contrari – 193
Astenuti – 1
È finita la seconda chiama e la votazione si è conclusa, tra poco i risultati.
Ieri il primo voto di fiducia sul primo articolo dell’Italicum era finito così, con il quarto miglior risultato di sempre nelle votazioni sulla fiducia chiesta da questo governo alla Camera.
Nel frattempo Roberto Formigoni, senatore, fa progetti per il futuro.
Siamo stati decisivi nel disegnare e approvare Italicum, ora lo saremo nel cambiare riforma Senato, reintroducendo elezione diretta #Ncd/AP
30 Aprile 2015
">
È finita la prima chiama, comincia la seconda. Ci siamo quasi.
Davide Serra, imprenditore vicino al presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha scritto su Twitter:
">Triste vedere ex Premier Bersani /Letta/Berlusconi che per anni nulla hanno fatto su Riforme (Costituzionali e non), votare contro Italicum
— Davide Serra (@davidealgebris) 30 Aprile 2015
Trova l'errore.
Sta per finire la prima chiama. Sono alla B e hanno cominciato dalla deputata Celeste Costantino.
Il deputato di Sinistra Ecologia Libertà Arturo Scotto, con le mani nei capelli, parla con Laura Boldrini oggi alla Camera.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha pubblicato una lettera su Repubblica di oggi spiegando le ragioni che autorizzano il voto di fiducia sulle norme in materia elettorale. Boldrini (che era stata criticata soprattutto dal M5S) ha citato in particolare l'articolo 116 del Regolamento della Camera che elenca le materie sulle quali non può essere posta la questione di fiducia:
«Tra queste materie non figura quella elettorale. La fiducia, in base allo stesso articolo, non può essere messa sui provvedimenti per i quali il voto segreto è obbligatorio; può invece essere posta sulle materie per le quali il voto segreto è ammissibile solo su richiesta, come è appunto la legge elettorale. (...)
Fin qui le regole. Ma ci tengo a ricordare un altro aspetto non meno essenziale del modo in cui ho esercitato il ruolo di Presidente in questa fase. Proprio perché sono pienamente consapevole della delicatezza del passaggio, ho sottolineato in varie uscite pubbliche la necessità di trovare un punto di equilibrio che, al di là di ciò che le norme permettono, evitasse una nuova lacerazione.
In un’intervista televisiva la settimana scorsa avevo usato queste parole: "Certamente questa situazione mi preoccupa. Abbiamo già vissuto con il voto sulla riforma costituzionale un epilogo poco felice, col testo votato con la metà dell’emiciclo vuoto. Faccio appello perché tutti, tutti, tutti si adoperino per non arrivare a questa conclusione". Mi sembra di essere stata molto chiara. Poi ciascuno si assume le responsabilità delle proprie scelte».
Maria Elena Boschi, ministra per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, oggi in aula.
L'ANSA ha fatto un po' di conti sulla fiducia ottenuta ieri sull'articolo 1: i 352 voti a favore rappresentano il quarto miglior risultato di sempre nelle votazioni sulla fiducia chiesta da questo governo alla Camera (in totale il governo Renzi ha chiesto per 17 volte la fiducia alla Camera):
La prima, all'atto del suo insediamento, costituisce un record mai più eguagliato: in 378 risposero sì, in 220 votarono contro, uno solo si astenne. In tutte le altre occasioni, nelle fiducie chieste sui decreti e sui disegni di legge, l'asticella si è abbassata di parecchio. Meglio di oggi il governo ha fatto solo il 19 febbraio scorso con la votazione sul decreto milleproroghe e il 4 novembre dell'anno scorso, sulla giustizia civile: nel primo caso i sì furono 354 (due più di quelli di ieri), nel secondo 353.
Mentre aspettiamo: l'apertura dei quotidiani di oggi è dedicata al primo voto di fiducia sul primo articolo dell'Italicum. Il Manifesto si concentra sui 38 deputati della cosiddetta minoranza del PD che non hanno votato.
La chiama inizia dalla deputata Celeste Costantino: ogni deputato passa sotto al banco della presidenza ed esprime a voce il suo voto.
La seduta è ripresa.
La seduta viene sospesa per dieci minuti, fino alle 10.40. La chiama partirà dalla deputata Costantino.
Sono terminate le dichiarazioni di voto.
Per il Partito Democratico parla Alan Ferrari che fa parte della prima Commissione, quella degli Affari Costituzionali. E cita il «solido e importante» voto di fiducia di ieri sull'articolo 1: «L'Italia non può più permettersi un imbarazzante immobilismo». Ha criticato i principali argomenti della minoranza del PD e delle opposizioni contro la nuova legge elettorale e ha concluso: «Oggi dobbiamo mettere un punto, l'Italia ha bisogno di osare la democrazia. Ci appelliamo ai colleghi a partire dai miei colleghi e chiediamo a tutti di votare la fiducia».
Federica Dieni, Movimento 5 Stelle, inizia citando l'Inferno di Dante, i versi che riguardano gli ignavi. Poi legge l'etimologia della parola "ignavo". E conclude dichiarando che non voterà la fiducia.
Micaela Biancofiore (Forza Italia) dice che pensava a Renzi come a un «gagliardo». Ora lo definisce invece un «infingardo» per «l'ignavia dimostrata nel portare avanti questo disegno di legge. Pensavo che il governo avesse dei sentimenti». Forza Italia non voterà la fiducia.
Nel suo ultimo editoriale sul Corriere della Sera il direttore Ferruccio De Bortoli (che conclude oggi il suo mandato) ha scritto, tra l'altro:
Del giovane caudillo Renzi, che dire? Un maleducato di talento. Il Corriere ha appoggiato le sue riforme economiche, utili al Paese, ma ha diffidato fortemente del suo modo di interpretare il potere. Disprezza le istituzioni e mal sopporta le critiche. Personalmente mi auguro che Mattarella non firmi l’Italicum. Una legge sbagliata.
Rocco Buttiglione, di Area Popolare (NCD-UDC), dopo aver detto tra le altre cose di essere «amico di Helmut Kohl», ex Cancelliere della Germania, ha dichiarato che voterà a favore della fiducia.
Stefano Quaranta di Sinistra Ecologia Libertà, come ieri, ha detto che non voterà la fiducia al governo.
Enrico Letta ha scritto, come ieri Matteo Renzi, una lettera sulla Stampa di oggi in cui dice che «approvare la legge elettorale in solitudine, contro tutte le opposizioni esterne e contro una parte del proprio partito, è un errore». E ancora:
«Quello sull’Italicum per me sarà tra gli ultimi atti da parlamentare, forse uno dei più sofferti. Come più volte ho ribadito tuttavia, le dimissioni dal Parlamento, per perseguire una scelta professionale, non sono certo un abbandono della passione politica che mi ha genuinamente mosso fin da ragazzo. E proprio questa passione mi spinge a ricordare che già una volta, nella storia recente, in Italia la legge elettorale è stata imposta da una maggioranza di governo contro tutte le opposizioni presenti in Parlamento e nel Paese. Il risultato è stato il Porcellum. Con la vergogna delle liste bloccate e una degenerazione della rappresentanza che paghiamo a caro prezzo.
Oggi l’apposizione della fiducia sulle regole comuni della democrazia è una forzatura ulteriore. (...)
Infine, una notazione personale. Non ho doppi fini, né mi candido a nulla. Affermo solo, con tutta la libertà intellettuale di cui sono capace, che chi ha responsabilità di guida, soprattutto su questioni che riguardano le regole condivise, deve in primo luogo convincere e coinvolgere. Così vince davvero. Altrimenti, vince sulle macerie. La democrazia italiana ha valori e anticorpi più forti di quanto non immaginiamo. E non c’è una sola importante conquista della nostra intera storia unitaria che sia stata raggiunta a colpi di forzature e personalismi. Andiamo lontano solo quando riscopriamo il coraggio e la capacità di farlo attraverso un grande sforzo collettivo. Andiamo lontano solo quando andiamo davvero «insieme».
Filippo Busin (Lega Nord e Auonomie Lega dei Popoli - Noi con Salvini) parla del prezzo del petrolio, della «narrazione di un'Italia che non esiste», dell'ipotesi di fare le Olimpiadi a Roma, dei «due marò», «dell'invasione lenta dalle coste della Libia», delle fretta del governo «di andare a votare prima che la realtà irrompa». Ha concluso che non voterà la fiducia.
Sono in corso le dichiarazioni di voto, sulla seconda fiducia posta dal governo sull'Italicum. La prima chiama dovrebbe iniziare dopo le 10.30. L'aula, per ora, è praticamente vuota: i deputati presenti a inizio seduta sono meno di una decina.
Roberto Capelli (Per l'Italia- Centro democratico) pensa che i margini per l'approvazione dell'Italicum ci sarebbero stati anche senza un voto di fiducia e che all'interno della Camera è in corso un «congresso sotterraneo del PD». La «legge elettorale sarebbe semplicemente un casus belli» di questo scontro interno. Ma, ha detto Capelli, deve «prevalere il cambiamento» e dopo le ultime modifiche al testo di legge (quelle fatte lo scorso 27 gennaio al Senato) il suo gruppo ha deciso di votare la fiducia.
Gaetano Nastri (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale) parla delle varie fiducie poste finora dal governo Renzi dicendo che «il castrismo cubano a confronto è un campione di democrazia». Non voterà la fiducia.
Samuele Segoni (ex M5S e ora di Alternativa Libera all'interno del gruppo misto) ha parlato di "bullismo" del governo dicendo che non voterà la fiducia. Alternativa Libera ha dieci deputati.
La deputata Pia Locatelli (del Partito Socialista Italiano - Liberali per L'Italia che riunisce 5 deputati nel gruppo misto) è intervenuta dicendo che voterà a favore della fiducia criticando però la questione delle quote di genere nella formazione delle liste dell'Italicum.
Cominciano le dichiarazioni di voto. Intanto: qui c'è l'Italicum spiegato bene. E qui ci sono i principali argomenti della minoranza del PD e anche delle opposizioni contro la legge elettorale.
Ci siamo, la seduta è aperta: lo streaming si può seguire qui. Ora è in corso il resoconto della giornata di ieri.
Dopo il primo voto di fiducia, il presidente del Consiglio e segretario del PD Matteo Renzi ha scritto:
Grazie di cuore ai deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada è ancora lunga ma questa è #lavoltabuona
29 Aprile 2015
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In un'intervista di oggi su Repubblica Renzi ha dichiarato: «Certo, ho fatto una forzatura e ho perso qualcosa sulla sinistra. Ma esercitare la leadership non è avere tutti a bordo: la leadership è muovere la nave. Per avere tutti a bordo bastava Letta».
Ieri il governo ha ottenuto il primo voto di fiducia sull’articolo 1 della riforma della legge elettorale: 38 deputati del PD appartenenti alla cosiddetta minoranza non hanno votato. Tra loro: Enrico Letta, l'ex presidente del partito Rosy Bindi, gli ex segretari Guglielmo Epifani e Pierluigi Bersani, i candidati alle ultime primarie Gianni Cuperlo e Pippo Civati. Un’altra cinquantina di oppositori interni avevano invece dichiarato e poi dato il loro appoggio al governo.