I naufragi dei migranti stanno aumentando

E anche il numero dei morti, che nei primi mesi del 2015 è stato di cinque volte più alto rispetto all'anno precedente: c'entra la fine di Mare Nostrum e l'inizio di Triton

Domenica 12 aprile circa 400 migranti sono morti quando la loro imbarcazione si è rovesciata nel canale di Sicilia. La stima non è ancora ufficiale, ma alcuni dei 144 sopravvissuti soccorsi dalla Guardia Costiera italiana hanno raccontato che sull’imbarcazione erano presenti tra le 500 e le 550 persone (una cifra che sembra corrispondere alle dimensioni dell’imbarcazione). Se il numero comunicato dai testimoni venisse confermato si tratterebbe di uno dei peggiori disastri avvenuti nel tratto di mare che divide l’Italia dal Nordafrica, più grave anche di quello di Lampedusa dell’ottobre 2013, quando più di 300 migranti affogarono a pochi chilometri dalle coste italiane. Il disastro di domenica ha confermato come il numero di migranti morti in mare è in considerevole aumento negli ultimi mesi: secondo gli esperti, la principale causa è la fine dell’operazione Mare Nostrum, che dallo scorso novembre è stata sostituita dall’operazione Triton.

Grafico WP

Triton e Mare Nostrum
“Mare nostrum” è stata un’operazione militare e umanitaria decisa dal governo guidato da Enrico Letta il 14 ottobre 2013 e iniziata ufficialmente il 18 ottobre dello stesso anno. Dopo moltissime critiche da parte di quasi tutte le forze politiche del centrodestra, Mare Nostrum è terminata il primo novembre del 2014 ed è stata sostituita da Triton, un’operazione promossa e finanziata da Frontex, l’agenzia europea per la tutela dei confini. Le differenze tra le due missioni sono sostanziali: Mare Nostrum era una missione che aveva lo scopo di salvare i migranti in pericolo, mentre Triton ufficialmente dovrebbe occuparsi soltanto della sorveglianza delle frontiere.

In pratica significa che Triton è un’operazione meno estesa e più economica rispetto a Mare Nostrum. Triton costa circa 2,9 milioni di euro al mese contro i 9 milioni al mese di Mare Nostrum. Le navi impegnate sono state dimezzate e sono passate da un tonnellaggio totale di 22 mila tonnellate a 13 mila. L’area pattugliata dalle imbarcazioni è diminuita di due terzi, passando dalle 22.350 miglia quadrate sorvegliate da Mare Nostrum alle 6.900 di Triton. Non significa che Triton non compia operazioni di soccorso: tutte le leggi internazionali obbligano la nave più vicina a intervenire per aiutare un’imbarcazione in difficoltà. Il fatto che Triton si occupi di un’area più ridotta fa sì che molto spesso i soccorsi ai migranti siano compiuti da imbarcazioni mercantili di passaggio.

I morti in mare
La conseguenza diretta del minore impegno nei soccorsi è che ora cercare di attraversare il Mediterraneo è divenuto più pericoloso. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), nei primi quattro mesi del 2015 novecento persone sono morte cercando di attraversare il canale di Sicilia. Nello stesso periodo del 2014 i morti furono 96 (anche togliendo dal conto i 400 migranti morti domenica scorsa, che non son stati ancora confermati, nel 2015 il numero dei morti è aumentato di cinque volte).

Il Guardian ha realizzato una grafica in cui ha elaborato il rapporto tra persone morte nei naufragi e migranti sbarcati. I primi tre mesi del 2015 sono stati il periodo con più morti degli ultimi anni: per ogni mille migranti sbarcati 46,2 sono morti in mare. La cifra per lo stesso periodo del 2014 era dieci volte inferiore: 4,2 morti morti ogni mille persone sbarcate. Oltre al numeri di morti nella traversata, sono aumentate anche le persone che hanno raggiunto l’Italia attraversando lo Stretto di Sicilia. Nei primi tre mesi del 2015 sono sbarcati 22.979 migranti, contro i 20.899 del 2014: si tratta di una cifra che smentisce un luogo comune molto diffuso, ossia che l’immigrazione è aumentata nel 2015 perché Mare Nostrum garantiva un passaggio sicuro ai migranti dal Nordafrica all’Italia. La fine di Mare Nostrum ha reso il Mediterraneo un posto molto più pericoloso. Nella sua audizione al Senato, il capo di stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe de Giorgi, ha detto che nel novembre 2014, primo mese dell’operazione Triton, gli arrivi sono aumentati del 485 per cento rispetto al novembre 2013, quando invece era in vigore Mare Nostrum.