• Mondo
  • Domenica 8 marzo 2015

Boko Haram ha giurato fedeltà all’ISIS

È il gruppo estremista più grosso e importante ad averlo fatto fino ad oggi: l'ISIS non ha ancora risposto

FILE - This is a Monday May 12, 2014 file photo taken from video by Nigeria's Boko Haram terrorist network, and shows their leader Abubakar Shekau speaking to the camera. Suspected Boko Haram militants attacked a village on the shore of Lake Chad early Friday Feb. 13, 2015 marking the first such violence against the neighbor contributing the most military might to the regional fight against the Nigeria-based terror group. (AP Photo/File)
FILE - This is a Monday May 12, 2014 file photo taken from video by Nigeria's Boko Haram terrorist network, and shows their leader Abubakar Shekau speaking to the camera. Suspected Boko Haram militants attacked a village on the shore of Lake Chad early Friday Feb. 13, 2015 marking the first such violence against the neighbor contributing the most military might to the regional fight against the Nigeria-based terror group. (AP Photo/File)

La sera di sabato 7 marzo Boko Haram, gruppo estremista islamico nigeriano, ha diffuso un messaggio audio per dichiarare fedeltà allo Stato Islamico (o ISIS). Boko Haram è il gruppo più grande e numeroso ad avere giurato fedeltà all’ISIS fino ad oggi: opera soprattutto nel nord-est della Nigeria, ma nelle ultime settimane ha compiuto attacchi molto violenti anche in Ciad, in Niger e in Camerun. L’ISIS non ha ancora risposto: la conferma, se dovesse arrivare, sarà probabilmente affidata a una dichiarazione del portavoce del gruppo.

Si stima che Boko Haram sia formato circa 6mila miliziani e che controlli una parte dello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria. Aaron Zelin, analista del Washington Institute ed esperto di terrorismo e jihad, ha detto: «È piuttosto chiaro che dalla fine di gennaio l’ISIS ha un certo livello di connessione con Boko Haram. La questione chiave ora è se l’ISIS manderà alcuni suoi miliziani dalla Siria o Iraq, oppure anche dalla Libia, fino al nord della Nigeria per aiutare il gruppo nelle sue operazioni militari, oppure tramite altri metodi, o in termini di attività di governance». I segni di una particolare connessione tra Boko Haram e ISIS sono evidenti da circa 18 mesi, scrive Rumini Callimachi sul New York Times: lo scorso anno Boko Haram aveva già annunciato il suo sostegno al leader dell’ISIS, Abu Bakr al Baghdadi, e aveva cominciato a usare per esempio la “colonna sonora” dell’ISIS nei suoi video diffusi in internet.

Ryan Cummings – analista di Africa per red24, una società britannica di gestione delle crisi – ha detto che uno dei problemi che potrebbe avere questa alleanza riguarda la poca omogeneità interna di Boko Haram: il gruppo in passato ha mostrato di essere formato da diverse fazioni e per questa ragione, ha detto Cummings, è ancora presto per dire se Boko Haram si comporterà come una specie di affiliato dell’ISIS o se finirà direttamente in una posizione subordinata.

Boko Haram è un gruppo molto violento, che compie attentati uccidendo anche decine di persone alla volta. IntelCenter, una società privata statunitense che offre i suoi servizi alle agenzie di intelligence, lo ha definito uno dei gruppi terroristici più pericolosi in diverse circostanze. Nell’ultima valutazione che fa riferimento al mese di gennaio 2015, IntelCenter lo ha classificato con un livello di pericolosità anche superiore a quello dell’ISIS. IntelCenter basa le sue valutazioni sul Group Threat Index (GTI), cioè un indice che considera «il numero degli allarmi per terrorismo e delle persone uccise, il volume di messaggi scambiati tra i membri di un gruppo e i video e le foto diffusi».

nella foto: Abubakar Shekau, leader di Boko Haram (AP Photo/File)