• Mondo
  • Venerdì 20 febbraio 2015

Il sindaco di Caracas è stato arrestato

Antonio Ledezma, oppositore del presidente Maduro, è stato prelevato dall'intelligence e sarà processato con l'accusa di avere pianificato un colpo di stato

The Mayor of Caracas, Venezuelan Antonio Ledezma, attends the international seminar "Latin America: Opportunities and Challenges" in Lima on March 21, 2013. AFP PHOTO/ERNESTO BENAVIDES (Photo credit should read ERNESTO BENAVIDES/AFP/Getty Images)
The Mayor of Caracas, Venezuelan Antonio Ledezma, attends the international seminar "Latin America: Opportunities and Challenges" in Lima on March 21, 2013. AFP PHOTO/ERNESTO BENAVIDES (Photo credit should read ERNESTO BENAVIDES/AFP/Getty Images)

La sera di giovedì 19 febbraio Antonio Ledezma – il sindaco di Caracas, la capitale del Venezuela – è stato arrestato dai servizi di intelligence venezuelani su ordine del presidente Nicolás Maduro. Poche ore dopo l’arresto, Maduro ha confermato alla radio e alla televisione venezuelane l’arresto di Ledezma, con l’accusa di avere pianificato un colpo di stato: secondo Maduro il colpo di stato è stato “attivato” da un comunicato pubblicato l’11 febbraio scorso sul quotidiano venezuelano El Nacional e firmato da Ledezma, dalla deputata Maria Corina Machado e dal noto leader dell’opposizione Leopoldo López. I tre anni fanno parte del gruppo “La Salida”, che lo scorso anno appoggiò le proteste in Venezuela contro il governo e che chiede le dimissioni di Maduro.

L’arresto di Ledezma è stato ripreso da una telecamera a circuito chiuso: mostra uomini in divisa militare nera e grigia portare via Ledezma dall’edificio dove si trova il suo ufficio a Caracas. Al Jazeera scrive che un assistente di Ledezma che ha voluto rimanere anonimo per questioni di sicurezza ha detto che gli uomini in divisa militare che sono entrati nell’edificio erano dieci ed erano armati. Hanno usato le armi per irrompere nell’ufficio di Ledezma. Hector Urgelles, un portavoce di Alianza Bravo Pueblo (il partito di Ledezma), ha detto ad Associated Press che gli uomini non si sono identificati e non hanno spiegato le ragioni dell’arresto.

Lo stesso Ledezma ha scritto un tweet poco prima del suo arresto in cui ha detto che il suo ufficio stava subendo una perquisizione.

Poco dopo l’arresto, la moglie di Ledezma ha scritto dall’account del marito dicendo: «Scrive Mitzy, la moglie di Antonio. Lo hanno picchiato, arrestato e portato via senza mandato. Ritengo Maduro responsabile per la vita di mio marito».

 

Maduro ha detto che Ledezma sarà processato per i crimini che ha commesso contro la pace, la sicurezza e la Costituzione del Venezuela e ha aggiunto che non permetterà che l’opposizione porti avanti una specie di “doppio gioco”, partecipando alle elezioni e allo stesso tempo cospirando contro di lui. Maduro ha anche detto che nelle prossime ore chiederà al presidente dell’Assemblea Nazionale venezuelana Diosdado Cabello e al procuratore generale di preparare una legge che colpisca i gruppi che “fanno politica armata e poi si presentano con la faccia di agnelli alle elezioni”. Maduro ha anche sostenuto che il colpo di stato fosse appoggiato dagli Stati Uniti -– accusa che ha rivolto più volte in passato agli americani – grazie a una rete di spie presenti a Madrid, in Spagna, Bogotà in Colombia e Miami, negli Stati Uniti (il Dipartimento di Stato americano ha negato le accuse).

Le opposizioni venezuelane hanno definito l’arresto di Ledezma un “sequestro”. Nelle stesse ore dell’arresto di Ledezma, la moglie di Leopoldo López ha detto che le autorità stavano trasferendo suo marito, in carcere da circa un anno, dal carcere di Ramo Verde (a Los Teques, nello stato di Miranda) verso la sede dell’intelligence venezuelana a Caracas. Non ci sono conferme indipendenti di queste ultime dichiarazioni. Il Venezuela attraversa da tempo una profonda crisi economica, insieme a una consistente crisi di consensi del suo presidente Maduro.