• Mondo
  • Lunedì 9 febbraio 2015

Gli scontri fuori dallo stadio al Cairo

In Egitto decine di persone sono morte negli scontri tra tifosi e polizia prima di una partita: è stata decisa la sospensione del campionato

Le autorità egiziane hanno sospeso tutte le partite del principale campionato di calcio del paese in seguito agli scontri di domenica in uno stadio nei pressi del Cairo, dove sono morte almeno 40 persone. Stando alle ricostruzioni, diversi tifosi senza biglietto della squadra Zamalek avrebbero provato a entrare nello stadio prima della partita contro l’ENPPI, un’altra squadra locale. I tifosi hanno accusato la polizia di avere aperto un solo cancello per l’accesso allo stadio, cosa che secondo le loro versioni avrebbe reso più complicato l’ingresso e il mantenimento dell’ordine. La polizia ha emesso un mandato di arresto per il leader degli ultras coinvolti, che si fanno chiamare “Cavalieri Bianchi”. Oltre alle persone morte, si stima ci siano stati almeno 20 feriti.

BBC News ha intervistato alcuni testimoni, secondo i quali la maggior parte delle morti sarebbe stata causata dalla ressa intorno all’unico cancello aperto. La polizia è intervenuta lanciando lacrimogeni con l’intento di disperdere la folla, ma così facendo avrebbe causato maggiori agitazioni tra i tifosi e alcuni di loro sono morti nella ressa. La partita è stata comunque giocata.

Non è la prima volta che in Egitto vengono sospese a tempo indefinito le partite di calcio principali. Nel 2012 il governo assunse la medesima decisione dopo la morte di 74 tifosi a Port Said, sempre per disordini e violenze con la polizia. Prima di riavviare la stagione calcistica furono stabilite nuove regole per limitare il numero di tifosi ammessi a ogni singola partita e per aumentare i controlli. I limiti per gli spettatori erano stati rimossi da poche settimane.

Gli ultras hanno spesso legami politici molto stretti e secondo diversi analisti ebbero un ruolo importante nel 2011, quando la rivoluzione portò alla fine del regime di Hosni Mubarak. In seguito agli eventi di Port Said si disse che la polizia reagì duramente proprio per vendicare Mubarak, ma non sono mai state prodotte prove definitive su queste accuse, negate categoricamente della polizia.