Il quadro più pagato di sempre

"Nafea Faa Ipoipo" di Paul Gauguin è stato venduto per quasi trecento milioni di dollari, ha scritto il New York Times, ma non si conosce l'identità del compratore

Secondo il New York Times, questa settimana c’è stata la vendita del quadro più costoso della storia. Si tratta di “Nafea Faa Ipoipo” (“Quando mi sposerai?”), dipinto dal pittore francese Paul Gauguin nel 1892, mentre si trovava nell’isola di Tahiti: raffigura due donne locali, una accanto all’altra con uno sguardo enigmatico e sullo sfondo un paesaggio polinesiano. Il quadro, scrive il New York Times, è stato venduto per una cifra che si aggira attorno ai 300 milioni di dollari.

La transazione supera di quasi 60 milioni di dollari la vendita dei “Giocatori di carte” di Paul Cézanne, che si ritiene sia stato venduto nel 2011 per circa 250 milioni. In questa storia però le cautele sono obbligatorie. Il precedente proprietario di “Nafea Faa Ipoipo”, il collezionista svizzero Rudolf Staechelin, non ha confermato né la cifra della vendita né l’acquirente del quadro. Molti esperti ritengono che dietro quelle che sembrano essere al momento le due acquisizioni più costose di sempre ci siano le stesse persone: la famiglia reale del Qatar, un piccolo stato ricco di petrolio nel Golfo Persico. Non è raro che i dettagli di importanti acquisti di opere d’arte rimangano poco chiari. Molte opere vengono vendute tramite trattative private i cui particolari non vengono divulgati: spesso, comunque, tra gli addetti ai lavori circolano voci sui possibili acquirenti e sulle cifre pagate per comprare le opere d’arte.

Esiste un altro tipo di vendita, quella tramite le aste pubbliche, che avviene invece pubblicamente e le cui cifre si sanno con certezza. Qualche anno fa il settimanale Economist ha pubblicato una classifica delle opere più costose vendute durante aste pubbliche con i prezzi aggiornati per l’inflazione. Al primo posto c’è “Portrait au docteur Gachet”, di Vincent Van Gogh, pagato circa 142 milioni di dollari del 2012 (che corrispondono agli 80 milioni di dollari pagati nel 1990, quando venne venduto). Al secondo c’è “Au Moluin de la Galette”, del francese Pierre-Auguste Reinoir, venduto per 134 milioni di dollari del 2012 (cioè poco meno di 80 milioni del 1990). In termini assoluti, cioè senza contare l’inflazione, il quadro più costoso mai comprato in un’asta pubblica è una delle versioni de “L’urlo” del pittore norvegese Edvard Munch, pagata 119,9 milioni di dollari nel 2012.

Come ha scritto nuovamente anche il New York Times in questi giorni, le vendite pubbliche in genere riescono a ottenere prezzi inferiori rispetto alle trattative private in cui i compratori fanno offerte enormi per acquistare opere specifiche. Staechelin, che discende da una famiglia di collezionisti che spesso hanno acquistato le loro opere dagli stessi autori, ha spiegato di aver deciso di vendere il quadro proprio perché era arrivata un’offerta «molto buona». «Il mercato», ha detto Staechelin, «è molto alto in questo momento e non sappiamo come sarà tra dieci anni». Staechelin ha raccontato che i quadri della sua collezione non sono mai stati appesi nella sua abitazione, ma sono sempre stati esposti nei musei.

Fino alla scorsa settimana “Nafea Faa Ipoipo” era esposto al Kunstmuseum di Basilea, in Svizzera, che ora ha chiuso per una ristrutturazione che durerà fino al 2016. Il quadro era stato prestato gratuitamente al museo dalla famiglia di Staechelin nel 1946. Sarà possibile vedere di nuovo “Nafea Faa Ipoipo” questo mese alla fondazione Beyeler di Basilea e poi al museo Reina Sofía di Madrid e infine alla collezione Phillips a Washington. I nuovi proprietari dovrebbero entrare in possesso dell’opera nel gennaio 2016.