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  • Sabato 8 novembre 2014

I 43 studenti messicani sono stati assassinati

Tre membri della banda criminale Guerreros Unidos hanno confessato di averli avuti in consegna dalla polizia di Iguala, e poi di averli uccisi

Tre membri di una banda messicana coinvolta nel traffico di droga hanno ammesso di aver preso parte all’uccisione dei 43 studenti scomparsi da sei settimane a Iguala, nello stato di Guerrero, in Messico. La notizia è stata data alla stampa del procuratore generale del Messico, Jesús Murillo Karam, che ha aggiunto che i tre criminali hanno mostrato alla polizia una serie di resti umani carbonizzati lungo un fiume vicino al luogo della scomparsa degli studenti. I resti saranno ora sottoposti ad alcuni test in laboratorio.

I tre sospetti fanno parte della banda Guerrero Unidos, un gruppo criminale attivo nello stato di Guerrero che da settimane è stato individuato come tra i principali soggetti coinvolti nella vicenda. I tre uomini hanno raccontato che i 43 studenti erano stati consegnati loro dalla polizia di Iguala. I poliziotti erano stati gli ultimi a vedere gli studenti prima della loro scomparsa: avevano fermato gli autobus su cui stavano viaggiando, diretti verso un evento organizzato dal sindaco e dalla moglie (entrambi sono stati arrestati in un quartiere di Città del Messico pochi giorni fa, dopo un breve periodo di latitanza: sono accusati di essere i mandanti del sequestro degli studenti e di avere legami stretti con Guerreros Unidos).

Almeno quindici studenti, hanno raccontato i tre criminali, erano già morti per asfissia prima che la polizia li consegnasse alla banda criminale. Gli uomini di Guerrero Unidos avrebbero sparato agli altri e poi avrebbero bruciato i corpi in una discarica per quattordici ore consecutive. Alla conferenza stampa organizzata dal procuratore generale del Messico sono state mostrare immagini dei resti carbonizzati e sminuzzati degli studenti: i giornalisti presenti hanno definito le immagini “molto forti”.

La scomparsa degli studenti risale al 26 settembre scorso: dopo che la polizia li aveva fermati su una strada di Iguala, è iniziata una sparatoria Alcuni studenti erano stati uccisi sul posto, altri erano riusciti a fuggire. In 43 erano stati arrestati dalla polizia e da allora di loro non si era più saputo nulla. Le famiglie degli scomparsi restano scettiche sugli sviluppi delle indagini: in molti hanno detto di voler aspettare i risultati degli esami del DNA per sapere se i resti umani ritrovati appartengano davvero agli studenti scomparsi.