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  • Martedì 21 ottobre 2014

Le finali del baseball 2014

Cominciano stasera le "World Series", e potete scegliere se tifare per San Francisco o Kansas City, che sono due mondi diversi e hanno già stabilito un record

di Marta Cantoni – @martolaspis

SAN FRANCISCO, CA - OCTOBER 16: The San Francisco Giants celebrate after defeating the St. Louis Cardinals 6-3 during Game Five of the National League Championship Series at AT&T Park on October 16, 2014 in San Francisco, California. (Photo by Jason O. Watson/Getty Images)
SAN FRANCISCO, CA - OCTOBER 16: The San Francisco Giants celebrate after defeating the St. Louis Cardinals 6-3 during Game Five of the National League Championship Series at AT&T Park on October 16, 2014 in San Francisco, California. (Photo by Jason O. Watson/Getty Images)

Le finali del campionato americano di baseball – il più importante del mondo, come sottolinea il nome di “World Series” – si giocheranno quest’anno tra i San Francisco Giants e i Kansas City Royals, le squadre che hanno vinto le eliminazioni dirette dei playoff dopo la conclusione della stagione regolare. Le finali si giocano al meglio delle sette partite – vince chi arriva per primo a quattro – a cominciare da martedì 21 ottobre, per concludere come da tradizione entro la fine di ottobre. Le prime due partite saranno a Kansas City, in casa dei Royals; poi tre partite a San Francisco e le eventuali ultime due ancora a Kansas City.

Entrambe le squadre erano entrate tra le otto dei playoff come ripescate, per il miglior punteggio ottenuto senza vincere il girone di appartenenza, e avevano dovuto giocare uno spareggio. È la prima volta, da quando c’è il nuovo formato con lo spareggio, che una squadra ripescata arriva fino alle World Series: e sarà quindi la prima volta che una ripescata vince le World Series. Era anche dal 1918 che le due finaliste non arrivavano alle World Series con meno di 90 partite vinte durante la stagione regolare.

Per gli esperti e i bookmakers americani le due squadre di Los Angeles, i Dodgers e gli Angels, erano le vincitrici più probabili e si scommetteva anche sulle World Series “casalinghe” tra due squadre della stessa città: era dal 1995, anno di nascita dei playoff allargati, che non c’era una possibilità così alta di avere un derby in finale: e se i Cardinals di St. Louis non avessero perso la finale della National League (di fatto una delle due semifinali) contro i Giants ci sarebbe stato il derby del Missouri (Kansas City, quella più grande e famosa, non è in Kansas, ma in Missouri).

Le finaliste
Il nome della squadra di Kansas City “Royals” non c’entra nulla con i re e le regine, ma ha a che fare con le mucche. Nel 1969 la squadra, appena iscritta all’American League, creò un concorso per decidere il nome da scegliere. Su 17mila votanti vinse un ingegnere civile di nome Sanford Porte, che decise di nominare la squadra di Kansas City come la famosa fiera di bestiame che si tiene ogni anno in città, l’American Royal.

I Royals non arrivavano alle World Series dal 1985, quando le vinsero per l’unica volta nella loro storia, e anche quest’anno partivano senza grandi speranze di vittoria finale. Invece durante i playoff hanno vinto otto le partite di seguito senza perderne neanche una, ed entusiasmato gli appassionati in tutto il paese: non era mai successo, in uno sport di squadra molto innamorato di statistiche e di primati. Se si aggiungono le ultime tre partite vinte nel 1985 (che era l’ultima partecipazione della squadra ai playoff) la serie senza sconfitte sale a undici gare, a una gara di distanza dal record complessivo di 12 degli Yankees del 1998-1999. I Royals sono riusciti a costruire una grande squadra scegliendo giocatori utili al progetto – senza grandi campioni –, potranno giocare le finali con meno pressione addosso, avendo già compiuto una notevole impresa arrivando fin qui, e non perdono dal 27 settembre.

I Giants non erano favoriti, ma non sono una sorpresa: giocheranno le World Series per la terza volta negli ultimi cinque anni, avendo vinto le edizioni del 2010 e del 2012. Ma prima del 2010 non vincevano le World Series da 56 anni. I Giants hanno faticato appena un po’ di più dei Royals ad arrivare in finale: dopo aver vinto facilmente lo spareggio, hanno eliminato i Nationals per 3 a 1 e poi i Cardinals per 4 a 1 (i Cardinals erano arrivati alle finali dell’anno scorso, perdendo da Boston). Hanno però giocatori molto forti che possono essere decisivi, come Buster Posey, Hunter Pence, Joe Panik, Pablo Sandoval (soprannominato Kung Fu Panda) e Travis Ishikawa, il giocatore che ha segnato il fuoricampo decisivo nell’ultima partita vinta 6 a 3 contro i Cardinals. Ishikawa aveva cominciato la stagione con i Pirates ma, dopo aver rescisso il contratto, era stato ingaggiato dai Giants, che lo avevano addirittura mandato a giocare nella Minor League (un campionato inferiore). Così, a 31 anni, Ishikawa aveva pensato di smettere. Poi a causa degli infortuni di alcuni giocatori dei Giants è stato recuperato nei playoff: il suo allenatore, Bruce Bochy, lo ha definito “un salvatore”.

Alla vigilia delle finali due radio di San Francisco, KFOG and KOIT, hanno intanto deciso di non trasmettere la canzone della cantante neozelandese Lorde, intitolata “Royals”, durante le World Series. Durante un’intervista del febbraio scorso, rilasciata alla premiazione dei Grammy Awards, Lorde aveva spiegato l’origine del titolo della canzone: «Ho visto questa foto del National Geographic che mostrava un giocatore di baseball mentre firmava degli autografi, con una divisa con la scritta “Royals”». La foto era quella del giocatore dei Kansas City Royals George Brett. Il direttore della programmazione di KOIT ha dichiarato: «Ce l’hanno chiesto gli ascoltatori e l’abbiamo fatto. Abbiamo rimosso la canzone “Royals” di Lorde dalle nostre playlist fino alla fine delle World Series. Forza Giants, battete i Royals!».

Nei giorni scorsi Ned Yost, allenatore dei Royals, ha detto che da piccolo era un grande tifoso dei Giants, di cui aveva almeno quindici cappellini. Yost ha raccontato anche la storia di quando si era fatto fare un autografo da Vida Blue, un ex-giocatore dei Giants: «Corsi giù per avere il suo autografo, ma non avevo niente su cui farmelo fare. L’unica cosa che avevo in tasca era un dollaro. E fui la persona più felice dello stadio fino al sesto inning, quando mi venne fame e lo spesi in un hot dog».
I biglietti per la prima partita della serie, nello stadio dei Royals, sono stati venduti a prezzi molto alti: i posti in piedi costavano intorno ai 470 euro, mentre i posti migliori oltre i 4mila euro. È tutto esaurito, e sui siti online si possono prenotare solo i biglietti a partire dalla seconda partita.

Le due squadre si sono incontrate solo 12 volte nella loro storia, con 9 vittorie dei Royals. Lo scorso anno nessuna delle due si era qualificata per i playoff, quest’anno si sono già sfidate tre volte e ha sempre vinto Kansas City (4-2, 5-0, 7-4).
Nonostante questo i Giants sono leggermente favoriti rispetto ai Royals, ma i Royals avranno il vantaggio di cominciare a giocare in casa la serie, e di giocare in casa una partita in più se si arrivasse alle sette (grazie alla vittoria in una partita “All Stars Game” tra i migliori giocatori delle due leghe).