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  • Venerdì 10 ottobre 2014

Italia-Azerbaigian di stasera

È la seconda partita di qualificazione per gli Europei: l'avversario è abbordabile, c'è il ritorno in nazionale di Andrea Pirlo e la bella storia di Graziano Pellè

La squadra radunata attorno ad Antonio Conte durante un allenamento nel centro tecnico di Coverciano, Firenze, 8 ottobre 2014 (Claudio Villa/Getty Images)
La squadra radunata attorno ad Antonio Conte durante un allenamento nel centro tecnico di Coverciano, Firenze, 8 ottobre 2014 (Claudio Villa/Getty Images)

Italia-Azerbaigian è la partita che si giocherà stasera alle 20.45 a Palermo, la seconda partita della Nazionale nel girone di qualificazione degli Europei di calcio del 2016. La partita sarà trasmessa da Rai 1. Fra tre giorni, l’Italia giocherà la sua terza partita nel girone contro Malta, in trasferta. Antonio Conte, che allena la Nazionale da circa due mesi, ha convocato 23 giocatori in vista delle due partite. Oltre ad Azerbaigian e Malta, del girone dell’Italia fanno parte anche Norvegia, Bulgaria e Croazia. Nella partita d’esordio, giocata il 9 settembre 2014 a Oslo, l’Italia ha ottenuto una buona vittoria per 2-0 contro la Norvegia, con gol di Simone Zaza e Leonardo Bonucci.

Azerbaigian e Malta sono considerate le due avversarie più abbordabili del girone: l’Italia, con tutta probabilità, si giocherà la qualificazione nelle due partite in trasferta contro Bulgaria e Croazia, che si terranno rispettivamente nel marzo e nel giugno 2015. L’ultima giornata del girone si giocherà il 13 ottobre 2015: le prime due classificate e la migliore terza fra tutti i gironi si qualificheranno per la fase finale degli Europei, mentre le altre squadre arrivate terze disputeranno un turno di playoff.

Da capo: cos’è l’Azerbaigian?
È una repubblica che faceva parte dell’Unione Sovietica, da cui si è resa indipendente nel 1991. Confina a nord con la Russia, a sud con l’Iran e a ovest con Georgia e Armenia. Ci abitano circa 9 milioni di persone e la lingua ufficiale è l’azero. La capitale è Baku, che è anche il più importante porto del paese. L’economia dell’Azerbaigian si basa sull’estrazione del petrolio – i primi giacimenti sono stati scoperti nel 1870 a Baku – che è anche il bene nazionale più esportato. L’Azerbaigian è considerato uno dei regimi più stabili della regione: İlham Əliyev (trascritto Ilham Aliyev) – spesso accusato di controllare la maggior parte dei media e di rendere complicata la vita dei propri oppositori – è presidente del paese da quasi undici anni, e prima di lui, per un simile lasso di tempo, lo era stato suo padre.

azerbaijan

Benché non faccia parte di alcun organismo di governo europeo, l’Azerbaigian mantiene diversi legami con l’Europa: nel 2012 ha ospitato il festival musicale dell’Eurovision, e come molte delle repubbliche nate dallo scioglimento dell’URSS partecipa alle competizioni calcistiche europee. La propria federazione calcistica è infatti affiliata alla UEFA, il massimo organo di governo del calcio europeo (quello che cioè organizza la Champions League e gli Europei per le nazionali): ad oggi la prima classificata della Premyer Liqası, il massimo campionato di calcio nazionale, si qualifica per il secondo turno preliminare di Champions League.

La nazionale dell’Azerbaigian
Fondata nel 1992, la nazionale azera fino ad oggi non è riuscita a qualificarsi per alcun torneo fra Europei e Mondiali. Nel ranking delle nazionali di calcio compilato dalla FIFA è 95esima, tra Bolivia e Qatar. Dal 2008 la squadra è allenata da Berti Vogs, 67enne ex leggendario difensore del Borussia Mönchengladbach prima e in seguito allenatore della nazionale tedesca fra il 1990 e il 1998. Prima di allenare l’Azerbaigian, Vogs ha allenato le nazionali di Germania, Kuwait, Scozia e Nigeria.

La squadra è composta per la maggior parte da calciatori che giocano nel campionato azero: fra i pochi che giocano all’estero, i più forti sono probabilmente l’attaccante 24enne Dimitrij Nazarov – che gioca in serie B tedesca nel Karlsruher – e l’attaccante 23enne Rufat Dadashov, che fra il 2012 e il 2014 ha giocato per la squadra riserve del Kaiserslautern, una squadra di media grandezza del campionato tedesco. Il capitano della nazionale è Rashad Sadigov, che recentemente ha giocato con la propria squadra, il Qarabag, contro l’Inter nella fase a gironi di Europa League.

Nella prima partita di qualificazione giocata in casa contro la Bulgaria – e persa per 2-1 – Vogs ha schierato la squadra con un 4-2-3-1 piuttosto offensivo: non è chiaro se stasera disporrà la squadra con lo stesso modulo.

Come siamo messi noi
Molto bene. L’Italia arriva da un’amichevole contro l’Olanda vinta per 2-0 – e giocata molto bene – e dalla vittoria nella prima partita del girone di qualificazioni contro la Norvegia. In entrambe le partite l’Italia è sembrata molto più solida di quella vista ai recenti Mondiali: ha giocato entrambe le volte con il 3-5-2, il modulo che Conte ha utilizzato nei suoi ultimi tre anni da allenatore della Juventus, e ha integrato nel proprio sistema di gioco giocatori esclusi o lasciati ai margini negli anni scorsi da Cesare Prandelli. Uno dei migliori delle prime due partite è stato Simone Zaza, 23enne attaccante del Sassuolo (che però nelle ultime partite di campionato ha combinato molto poco): Zaza è stato nuovamente convocato, così come il secondo attaccante titolare delle scorse due partite, Ciro Immobile. In difesa e a centrocampo i nomi sono praticamente gli stessi dell’altra volta: è tornato però Andrea Pirlo, nonostante alla fine dei Mondiali avesse fatto capire che sarebbe rimasto solo a certe condizioni. Mario Balotelli, passato in estate dal Milan al Liverpool, non è stato convocato per la seconda volta consecutiva.

Quattro giocatori convocati da Conte, per un motivo o per l’altro, hanno dovuto abbandonare il ritiro: nessuno dei quattro partiva titolare, e non sono stati sostituiti tramite nuove convocazioni. Si tratta dei centrocampisti Thiago Motta e Giacomo Bonaventura, dell’attaccante Daniel Pablo Osvaldo (costretti ad abbandonare il ritiro per vari infortuni) e del 20enne difensore dell’Empoli Daniele Rugani, che pur essendo stato convocato da Conte è stato richiesto dalla nazionale Under 21 in sostituzione di Alessio Romagnoli, difensore della Sampdoria che si è infortunato durante un allenamento.

Anche stasera, con tutta probabilità, l’Italia inizierà la partita con il 3-5-2: la probabile formazione che circola da ieri è quella con Buffon in porta, Ranocchia, Bonucci, Chiellini in difesa; Florenzi, Pirlo e Marchisio a centrocampo, con Darmian e Pasqual sulla fasce; in attacco, Immobile e Zaza.

La storia della giornata
È sicuramente quella di Graziano Pellè, 29enne attaccante del Southampton. La sua vicenda è piuttosto curiosa: una decina di anni fa, quando giocava nelle giovanili del Lecce, era considerato uno degli attaccanti italiani più promettenti. Poi, dopo diversi prestiti a varie squadre di Serie B, venne acquistato dalla squadra olandese dell’Az Alkmaar, dove restò per quattro stagioni segnando 16 gol in 91 partite. Nel 2011 tornò in Italia, dove fra Parma e Sampdoria rimase parecchie volte in panchina segnando pochissimo. Nel 2012 fu comprato dal Feyenoord, dove finalmente giocò molto bene. Nelle ultime due stagioni ha segnato 55 gol in 66 partite (erano anche circolate alcune voci di una sua convocazione in Nazionale, mai avvenuta). Pellè è molto alto – circa 1,93 metri – ma è anche piuttosto tecnico e ha un gran senso del gol. In estate il Southampton l’ha comprato per 10 milioni di euro: finora ha segnato cinque gol in nove partite, fra cui uno bellissimo contro il Queens Park Rangers durante una partita di Premier League.