Le proteste contro il liceo “corto” in Germania
Nel 2004 una riforma ridusse di un anno la durata del Gymnasium, l'equivalente dei nostri licei: se n'è parlato molto anche in Italia, ma ora lì qualcuno vuole tornare come prima
Negli ultimi mesi in Germania si sta discutendo molto della possibilità di abolire una riforma scolastica attuata dieci anni fa da moltissimi stati – la Germania è una repubblica federale – che impose di diminuire gli anni del Gymnasium da nove a otto. Dopo aver fatto quattro anni di scuole elementari, gli studenti tedeschi fanno direttamente il Gymnasium, che è l’equivalente del liceo italiano ma comprende anche le nostre scuole medie inferiori.
Il 3 luglio è iniziata in Baviera, uno stato meridionale fra i più ricchi e popolati in Germania, una raccolta firme per indire un referendum a favore del ritorno del Gymnasium a nove anni (definito per brevità “G9”): dovranno essere raccolte 950mila firme entro il 16 luglio (lo stato ha più di 12 milioni di abitanti). Iniziative simili sono state prese ad Amburgo e in altre città tedesche: questa mappa dello Spiegel mostra efficacemente le decisioni prese in materia da ciascuno stato.
(in verde gli stati dove il Gymnasium dura nove anni, in giallo quello dove è stato annunciato un ritorno ai nove anni, in azzurro dove i nove anni sono in discussione e in blu gli stati dove dura otto anni)
Frequentare il Gymnasium, in Germania, è considerato propedeutico allo studio universitario. Come per il liceo italiano, ne esistono vari tipi: l’Humanistisches Gymnasium è vicino al liceo classico italiano e prevede l’insegnamento del greco e del latino, il Neusprachliches Gymnasium si concentra sullo studio delle lingue contemporanee – come il liceo linguistico – e il Mathematisch-Naturwissenschaftliches Gymnasium sulle materie scientifiche.
La norma che ridusse gli anni di Gymnasium fu introdotta nel 2004 per uniformare la Germania alla gran parte degli altri paesi nel mondo – non l’Italia – in cui è previsto che la scuola superiore finisca al dodicesimo anno della carriera scolastica di un ragazzo: e che quindi ciascuno studente inizi a lavorare o a studiare all’università a 18 anni, come avviene in moltissimi paesi al mondo. Lo Spiegel l’ha definita «una delle riforme dell’istruzione più controverse degli ultimi anni»: faceva parte di una serie di provvedimenti presi dalla Germania in seguito ai bassi risultati ottenuti nel 2001 dal test PISA (Programme for International Student Assessment) – uno studio mondiale sui risultati scolastici degli studenti di ciascuna nazione – fra i quali il cambiamento di alcuni libri di testo e la possibilità di restare a scuola anche nel pomeriggio, fatto poco comune in Germania. Un articolo dell’Economist ha raccontato il dibattito sulla questione.
Secondo l’Economist l’applicazione della norma fu troppo frettolosa, e portò a «insegnare le stesse cose in un minore periodo di tempo». Heinz-Peter Meidinger, un filologo tedesco che insegna al Gymnasium contattato dall’Economist, ha detto che per mancanza di tempo la maggior parte degli insegnanti di storia è costretta a saltare argomenti molto importanti come per esempio la guerra civile americana. I genitori, invece, negli anni si sono lamentati perché «i ragazzi sono stressati, sono costretti ad abbandonare le proprie attività pomeridiane e si ritrovano a sgobbare per gli esami senza approfondire le cose».
La questione ha anche un risvolto politico notevole: in alcuni stati dell’ex Germania Est, come la Sassonia e la Turingia, la scuola superiore finiva al dodicesimo anno già da prima dell’unificazione: ancora oggi, racconta l’Economist, questi stati ospitano alcune fra le migliori scuole del paese. Il ministro per l’Istruzione tedesco, Johanna Wanka – che fa parte della CDU, il partito di centrodestra del cancelliere Angela Merkel – ha recentemente detto che «io sono sassone, e in Sassonia il Gymnasium a otto anni funziona alla grande».
Per quanto siano viste con scetticismo dalla CDU, le iniziative a favore del ritorno al liceo a nove anni non sono sostenute nemmeno dai partiti di sinistra. Il Gymnasium, infatti, è considerato da molti un’istituzione datata e un po’ classista. Per accedervi è spesso necessario ottenere una media voti molto alta alle scuole elementari, superare degli esami di ammissione oppure ricevere una lettera di raccomandazione: cose che di solito riescono a ottenere solo i bambini provenienti da un contesto sociale piuttosto agiato. Per questi motivi, un articolo del gruppo di pressione Open Society Foundation (fondato dall’imprenditore americano George Soros) spiega per esempio che ancora oggi nei Gymnasium più prestigiosi «i figli degli immigrati finiscono per essere sottorappresentati». I partiti di sinistra, come per esempio la SPD e i Verdi, preferiscono un ampliamento delle cosiddette Gesamtschule, scuole superiori che non prevedono test di ammissione e che offrono corsi di difficoltà variabile al proprio interno, a seconda della bravura e degli interessi dello studente.
Anche in Italia, da alcuni mesi, è in corso un simile dibattito sulla lunghezza dei licei, che attualmente è cinque anni: assieme ai cinque anni delle scuole elementari e i tre delle scuole medie fanno tredici anni, uno in più di quelli previsti dalla gran parte degli altri paesi. Già nel 2000, spiega il Corriere della Sera, l’allora ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer era riuscito a fare approvare una legge per la quale elementari e medie venivano accorpate in un unico ciclo da sette anni, mentre le superiori rimanevano composte da cinque anni di insegnamento. Letizia Moratti, che fu ministro dell’Istruzione dal 2001 al 2006, decise però di annullare la riforma. Se ne è tornato a parlare recentemente perché Maria Chiara Carrozza, ministro dell’Istruzione del governo Letta fra l’aprile del 2013 e il febbraio del 2014, visitando un liceo sperimentale di quattro anni aveva detto che si trattava di «un modello da replicare in tutta Italia». L’attuale ministro, Stefania Giannini, ha definito la diminuzione degli anni di liceo «una possibilità, ma all’interno di un riordino complessivo delle scuole superiori».
nella foto: la facciata del Gutenberg Gymnasium a Erfurt, in Germania (SEBASTIAN WILLNOW/AFP/Getty Images)