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  • Martedì 10 giugno 2014

Mosul è stata occupata dai terroristi

È la seconda città più grande dell'Iraq: il governo ha chiesto al Parlamento lo stato di emergenza, migliaia di persone stanno scappando

Martedì 10 giugno il primo ministro dell’Iraq, Nuri al-Maliki, ha chiesto al Parlamento di dichiarare lo stato di emergenza in seguito all’occupazione della città di Mosul, la seconda più grande del paese, da parte di diversi gruppi terroristici. I miliziani che hanno preso il controllo dei palazzi governativi di Mosul appartengono in buona parte allo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS), organizzazione terroristica fondata durante la Seconda guerra del Golfo e fino a un anno fa strettamente legata ad al Qaida.

L’occupazione di Mosul e di diverse altre zone del governatorato di Ninawa, di cui la città fa parte, nel nord dell’Iraq è avvenuta nella notte tra lunedì 9 e martedì 10 giugno ed è un’altra importante sconfitta per il governo centrale. Mosul è infatti la seconda grande città a passare sotto il controllo dei gruppi terroristici dopo Falluja, occupata tra la fine del 2013 e i primi giorni del 2014. Al-Maliki ha detto che non sarà consentito “ai terroristi di tenere sotto il loro controllo Mosul”, ma al momento le forze di sicurezza irachene non sono nelle condizioni di contrastare i miliziani armati.

Stando alle informazioni raccolte da BBC, almeno 150mila persone hanno lasciato Mosul cercando rifugio in tre città vicine, dove sono stati organizzati campi di accoglienza dal governo. L’area urbana di Mosul ha una popolazione stimata intorno agli 1,8 milioni di persone. I terroristi avevano già sotto controllo diverse aree della regione di Ninawa, nella quale hanno avuto modo di costruire zone di influenza e rapporti stretti con diversi funzionari pubblici. L’attacco ai palazzi governativi di Mosul è durato cinque giorni e ha infine portato all’occupazione di molti quartieri della città.

Lunedì 9 giugno il governatore di Ninawa, Atheel al-Nujaifi, aveva invitato gli abitanti di Mosul a resistere agli attacchi dei gruppi terroristici con un messaggio televisivo. Nella notte il governatore è fuggito poco prima che i suoi uffici fossero occupati da alcuni miliziani. Nelle ore seguenti i jihadisti hanno issato bandiere nere sulla sommità dei palazzi governativi di Mosul e hanno annunciato alla popolazione di avere conquistato la città “per liberarla” e che risponderanno con la violenza solo a chi proverà ad attaccarli.

Un funzionario governativo ha spiegato sempre a BBC che la situazione in città è caotica e che la popolazione è spaventata, e in sostanza abbandonata a se stessa. Diverse sedi della polizia sono state bruciate dai terroristi, che hanno anche liberato alcune centinaia di carcerati dalle prigioni di Mosul.

Osama al-Nujaifi, il presidente del Parlamento iracheno, ha spiegato che ciò che sta succedendo a Mosul “è un disastro sotto ogni punto di vista”. Ha poi aggiunto che la presenza di terroristi nella zona non è solo un pericolo per l’unità dell’Iraq, ma per l’intero Medio Oriente. Al-Nujaifi, che è il fratello del governatore di Ninawa, ha chiesto rinforzi sia al governo centrale iracheno sia al governo regionale del Kurdistan per “combattere i terroristi”.

Il primo ministro al-Maliki ha annunciato con un messaggio televisivo che le forze di sicurezza irachene sono state messe nello stato di “massima allerta”, ma non è ancora chiaro come sarà affrontata l’occupazione di Mosul. Il governo iracheno aveva già annunciato qualcosa di simile a gennaio quando Falluja era definitivamente passata sotto il controllo dei miliziani, e in questi sei mesi la situazione non è cambiata. Inoltre, non si è ancora capito quali altri gruppi terroristici siano coinvolti nell’occupazione di Mosul oltre all’ISIS, che sta conducendo attacchi anche oltre il confine iracheno in Siria.