• Moda
  • Sabato 22 marzo 2014

Le foto di Bill Cunningham a New York

I luoghi più importanti della città nelle immagini di un grande fotografo di moda, insieme a modelle in costume

Bill Cunningham, Editta Sherman sul treno per i Giardini botanici di Brooklyn Botanic Garden, ca. 1972. Gelatina ai sali d'argentno. 
(New-York Historical Society, Gift of Bill Cunningham)
Bill Cunningham, Editta Sherman sul treno per i Giardini botanici di Brooklyn Botanic Garden, ca. 1972. Gelatina ai sali d'argentno. (New-York Historical Society, Gift of Bill Cunningham)

Il 14 marzo la New York Historical Society ha inaugurato la mostra Facades, che espone buona parte delle 88 fotografie regalate al museo dal fotografo americano Bill Cunningham. Il progetto fu realizzato da Cunningham tra il 1968 e il 1974, otto anni nei quali girò in bicicletta New York in cerca di monumenti, palazzi e altri paesaggi architettonici particolarmente significativi della città. Davanti a ognuno di questi Cunningham fotografava una modella – quasi sempre si trattava della fotografa Editta Sherman – vestita con abiti d’epoca, spesso risalenti al periodo di costruzione o maggior utilizzo dell’edificio. Cunningham stesso aveva recuperato i vestiti da bancarelle, fiere e aste. Nel 1978 il progetto diventò un libro, Facades. La mostra resterà aperta fino al 15 giugno.

Bill Cunningham è uno dei più importanti fotografi di moda del secolo scorso, che ha pubblicato soprattutto sul New York Times. Nato a Boston nel 1929, nel 1948 si trasferì a New York dopo aver lasciato l’università, e iniziò a lavorare nella pubblicità. Aprì un’azienda di cappelli, poi finì a scrivere di moda per il Chicago Tribune, e dal 1978 iniziò a pubblicare con regolarità le sue fotografie sul New York Times. Nel 2011 è uscito un documentario che racconta la sua vita e lo mostra ancora intento al lavoro, mentre gira in bicicletta in cerca di scene da fotografare, e vive in un piccolo appartamento nel palazzo della Carnegie Hall, senza cucina, sgabuzzino e bagno privato, ma con moltissimi scatoloni pieni di sue fotografie.