L’attacco alla stazione di Kunming, in Cina

Alcune persone armate di coltello hanno colpito i passanti, la polizia ha sparato: 33 persone sono morte e più di cento sono rimaste ferite, il governo dà la colpa ai separatisti uiguri

Police officers investigate the crime scene outside a railway station after an attack by knife wielding men leaving some 27 people dead in Kunming, in southwestern China's Yunnan province, Saturday March 1, 2014. China's official Xinhua News Agency says authorities consider the attack by a group of knife-wielding assailants at a train station in southwestern China in which at least 27 people died to be an act of terrorism. (AP Photo) CHINA OUT
Police officers investigate the crime scene outside a railway station after an attack by knife wielding men leaving some 27 people dead in Kunming, in southwestern China's Yunnan province, Saturday March 1, 2014. China's official Xinhua News Agency says authorities consider the attack by a group of knife-wielding assailants at a train station in southwestern China in which at least 27 people died to be an act of terrorism. (AP Photo) CHINA OUT

Sabato 1 marzo alcune persone armate di coltelli e machete sono entrate in una stazione ferroviaria di Kunming, una città di circa 3,5 milioni di abitanti nella Cina sudoccidentale, e hanno colpito indiscriminatamente i passanti provocando la morte di almeno 29 persone, mentre diverse altre decine sono state ferite (almeno 143, secondo Associated Press). La polizia cinese è intervenuta e almeno quattro attentatori sono stati uccisi nella sparatoria, portando a 33 il numero dei morti. La notizia era stata diffusa dall’agenzia di stampa cinese Xinhua intorno all’una di notte di domenica 2 marzo (le 18 di sabato in Italia). AP scrive che la polizia ha anche arrestato uno degli assalitori e sta ancora cercando gli altri: l’attacco sarebbe stato compiuto da più di dieci persone, e – secondo la televisione di stato CCTV – c’erano almeno due donne nel gruppo di persone armate (una è tra le quattro persone morte nella sparatoria, l’altra è quella arrestata).

L’identità degli assalitori non è stata rivelata ma secondo fonti governative riportate dall’agenzia Xinhua, si è trattato di un «attacco terroristico da parte delle forze separatiste dello Xinjiang» (gli uighuri). Gli uighuri rappresentano la minoranza musulmana e turcofona che vive nello Xinjiang, regione in gran parte costituita da deserti nel nord ovest della Cina – dove circa il 91 per cento della popolazione è di etnia han – e in cui sono frequenti da molti anni scontri etnici e proteste contro il regime di Pechino.

Inizialmente Xinhua aveva scritto – più genericamente – che secondo le autorità si è trattato di un «violento attacco terroristico organizzato e premeditato», anche se non ha indicato responsabili e non ha detto niente sulle possibili motivazioni. L’attacco è avvenuto nella tarda serata di sabato, intorno alle dieci e trenta, e alcuni testimoni citati dai media cinesi hanno parlato di alcune persone – cinque e vestite di nero, secondo una fonte riportata dal South Cina Morning Post – che, armate di lunghi coltelli, hanno cominciato a colpire in modo casuale i passanti fuori dalla stazione e poi chi era nella biglietteria all’interno.

Sui social network cinesi sono state postate diverse immagini cruente della scena dell’attacco, ma molte di queste sono state rapidamente rimosse. La stazione ferroviaria di Kunming è una delle più trafficate della Cina sudoccidentale. Gli attacchi con coltelli non sono rari in Cina, anche se un’azione terroristica su così tante persone non avveniva da tempo.

Foto: agenti di polizia alla stazione di Kunming, sabato 1 marzo 2014 (AP Photo)