Mamoru Samuragochi è un impostore

Un celebre compositore non è l'autore delle sinfonie di successo che l'hanno portato a essere definito il "Beethoven giapponese" (e non è sordo come diceva)

This photo taken in December 2013 shows deaf composer Mamoru Samuragoch (Samuragochi) in Hiroshima, western Japan. A deaf composer, dubbed Japan's Beethoven, confessed on February 5, 2014 to hiring someone to write his most iconic works, leaving duped broadcaster NHK red-faced, and casting a cloud over a figure skater set to dance to his music in Sochi. AFP PHOTO/Jiji Press JAPAN OUT (Photo credit should read JIJI PRESS/AFP/Getty Images)
This photo taken in December 2013 shows deaf composer Mamoru Samuragoch (Samuragochi) in Hiroshima, western Japan. A deaf composer, dubbed Japan's Beethoven, confessed on February 5, 2014 to hiring someone to write his most iconic works, leaving duped broadcaster NHK red-faced, and casting a cloud over a figure skater set to dance to his music in Sochi. AFP PHOTO/Jiji Press JAPAN OUT (Photo credit should read JIJI PRESS/AFP/Getty Images)

Mamoru Samuragochi, maestro di musica celebrato come il “Beethoven giapponese” perché sordo e perché ha composto sinfonie apprezzate e di successo, è in realtà un impostore. Non è sordo, non è in grado di comporre e le melodie che l’hanno reso famoso sono state in realtà composte da Takashi Niigaki, insegnante di musica della prestigiosa Toho Gakuen School of Music, che giovedì 6 febbraio ha parlato durante una conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva.

Takashi Niigaki ha rivelato di essere lui il compositore che nel corso degli ultimi 18 anni ha scritto più di 20 pezzi su commissione di Samuragochi, venendo pagato 7 milioni di yen (l’equivalente di circa 50 mila euro). Niigaki ha anche messo in discussione la sordità di Samuragochi – «Nemmeno per un momento ho pensato fosse sordo. Abbiamo sempre avuto conversazioni normali» – e ha infine sostenuto che non fosse nemmeno in grado di scrivere uno spartito musicale. «Gli ho detto un paio di volte che dovevamo smettere ma non mi ha mai ascoltato, e anzi aveva minacciato il suicidio se avessi cessato di comporre al suo posto». E ancora: «Sono un suo complice perché ho ​​continuato a comporre per lui, anche se sapevo che stava ingannando la gente, ma non posso più farlo». Il giorno prima della conferenza stampa, lo stesso Mamoru Samuragochi aveva confessato di non esser lui l’autore dei suoi pezzi e di aver commissionato a un altro compositore le sue opere, non fornendo però spiegazioni e dichiarazioni più precise.

Samuragochi in Giappone viene considerato un genio: ha creato sinfonie classiche divenute molto popolari (come la Sinfonia No 1, “Hiroshima”, dedicata alle vittime del 1945 e diventata una specie di inno dopo lo tsunami del 2011) e ha composto le colonne sonore di diversi videogiochi di successo (tra cui per esempio “Resident Evil”).

Nella sua biografia si dice che ha 50 anni, che è figlio di due sopravvissuti di Hiroshima e che è stato colpito da una malattia degenerativa che gli avrebbe causato la perdita totale dell’udito all’orecchio sinistro e quasi completa all’orecchio destro, circa 15 anni fa. Nonostante questo aveva continuato a comporre: aveva iniziato come autodidatta e con l’aiuto della madre quando aveva 5 anni.

Dopo la sua confessione e la conferenza stampa del vero compositore, la casa discografica di Samuragochi, la Nippon Columbia Co., ha fatto sapere di essere rimasta «profondamente scioccata dalla notizia e infuriata», decidendo quindi di sospendere la vendita dei cd e cancellando tutti i suoi concerti già programmati. Una delle melodie di Samuragochi, la Sonata per violino, era stata scelta dal pattinatore giapponese Daisuke Takahashi per la sua gara alle Olimpiadi di Sochi. L’atleta ha fatto sapere che dovrà tenere la composizione, perché non farebbe in tempo a cambiarla.