I ritratti del cimitero di Hong Kong

Le fotografie delle lapidi, rovinate dal passare del tempo, diventano una metafora di cosa succede quando si muore

© Kris Vervaeke

© Kris Vervaeke, ad infinitum

Il progetto fotografico Ad Infinitum è una selezione di oltre 1.000 immagini che il fotografo Kris Vervaeke ha raccolto scattando fotografie ai ritratti sulle lapidi in un cimitero di Hong Kong. Vervaeke, nato in Belgio ma residente a Singapore, racconta che in Cina i cimiteri sono luoghi importanti – in quanto simbolicamente legati con “l’aldilà” – ma poco frequentati, se non durante le feste dedicate ai morti come il Qingming Festival e il Chung Yeung. Vervaeke spiega inoltre che sono costruiti secondo teorie riconducibili al feng shui, la teoria secondo cui esisterebbero direzioni più propizie per le varie attività nella casa, nella vita, e nei viaggi, come anche la forma e il colore di mobili e oggetti hanno assonanze con i 5 elementi.

Vervaeke crea un vasto catalogo di volti umani: da un lato troviamo l’individualità e la varietà infinita degli aspetti somatici, dall’altro troviamo la ripetizione, l’anonimato e l’astrazione. Vervaeke privilegia le fotografie rovinate, per sottolineare il passaggio del tempo e simbolicamente rappresentare una dissolvenza dovuta al nostro “naturale” sparire, lasciando che la semplice bellezza astratta dell’immagine in quanto tale diventi simbolica rispetto alla nostra esistenza.

Il progetto è diventato un libro, progettato dal graphic designer Hugo Puttaert, con circa 300 pagine dove i ritratti sono impaginati al vivo e senza dati riferiti alle persone, proprio con l’idea che questo anonimato diventi ritmico e coinvolgente.

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