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  • Domenica 5 gennaio 2014

Cinque grandi Juventus-Roma

Tra le oltre 150 giocate, spesso belle, quasi sempre molto litigate

during the Serie A match between AS Roma and Juventus FC at Stadio Olimpico on February 16, 2013 in Rome, Italy.
during the Serie A match between AS Roma and Juventus FC at Stadio Olimpico on February 16, 2013 in Rome, Italy.

Domenica sera alle 20.45, allo “Juventus Stadium” di Torino, Juventus e Roma giocheranno contro: è la partita più importante della 18esima giornata del campionato di Serie A, e – per come si sono messe le cose – forse la più importante di tutta la stagione.

È una partita a cui sia Juventus che Roma tengono molto non soltanto per motivi contingenti di classifica – la Juventus è prima con 46 punti, la Roma è seconda a 5 punti di distanza – ma anche perché tra le due squadre c’è una rivalità “storica”, come si dice. Ci sono già state 158 partite tra Juventus e Roma nella storia della Serie A (74 volte ha vinto la Juventus, 37 volte la Roma e 47 volte hanno pareggiato), e molte volte si è trattato o di partite che decidevano cose importanti, o di partite finite con molte polemiche, o – semplicemente e più spesso – di gran belle partite. Ne abbiamo scelte cinque, memorabili.

20 maggio 1973, Roma-Juventus 1-2
Di questa si parla spesso ancora oggi (è da questa giornata che nacque l’espressione da cronisti “fatal Verona”). Era l’ultima giornata del campionato 1972-1973: il Milan era primo in classifica con 44 punti e l’ultima partita la giocava contro il Verona a Verona, una partita teoricamente più facile di quella che toccava invece alla Juventus, seconda in classifica (insieme alla Lazio) a 43 punti, che invece doveva giocare allo stadio Olimpico proprio contro la Roma, 11esima in classifica. Al 29esimo minuto Spadoni portò meritatamente in vantaggio la Roma, che chiuse il primo tempo 1-0, mentre il Milan a Verona stava clamorosamente perdendo 3-1: nel secondo tempo, la Juventus – sapendo cosa stava succedendo nel frattempo a Verona – scese in campo con tutto un altro piglio e ribaltò il risultato con un colpo di testa di Altafini, al 61esimo minuto, e un gran tiro di destro di Cuccureddu a tre minuti dalla fine della partita. Il Milan perse 5-3 contro il Verona, la Lazio perse 1-0 contro il Napoli: la Juventus vinse il suo 15esimo scudetto.
La voce della radiocronaca montata sul video dei gol della Juventus è di Sandro Ciotti.

10 maggio 1981, Juventus-Roma 0-0
È quella del famoso gol-di-Turone. Fu la terzultima e più importante partita del campionato 1980-1981, quasi interamente dominato dalla Juventus e dalla Roma, che arrivarono a questa partita un po’ come ci arrivano quest’anno: la Juventus prima, la Roma seconda a un punto di distanza. Erano due squadre veramente forti: la Roma era allenata da Nils Liedholm e aveva acquistato il centrocampista brasiliano Paulo Roberto Falcão proprio all’inizio di quella stagione; la Juventus, allenata da Trapattoni, schierava gran parte dei giocatori titolari della nazionale italiana tra cui Zoff, Gentile, Scirea, Tardelli e Bettega (c’era anche Prandelli, che oggi allena la nazionale).

La partita fu piena di falli e scorrettezze, oltre che una brutta partita, giocata male da tutte e due le squadre. Il risultato non si spostò mai dallo 0-0 ma un gol la Roma lo segnò, al 75esimo, con il difensore Maurizio Ramon Turone, che mise in rete di testa una palla passata da Pruzzo (capocannoniere del campionato). Il gol fu prima convalidato dall’arbitro e poi subito annullato per un contestato fuorigioco di cui si discute ancora oggi. La Juventus mantenne il punto di vantaggio, vinse poi le ultime due partite del campionato e quindi lo scudetto.

15 gennaio 1995, Juventus-Roma 3-0
Fu la sedicesima partita del campionato 1994-1995, vinto dalla Juventus che allora non vinceva un campionato da nove anni, e quello fu il primo anno con Marcello Lippi come allenatore. La Roma era allenata da Carlo Mazzone – uno molto amato, e non soltanto a Roma –, che è anche quello con il record di partite da allenatore in Serie A (795). Non fu una gran partita neppure stavolta ma divenne celebre per un “colpo di testa” del guardalinee. Al 31esimo, quando stavano ancora 0-0, Aldair – che indossava i guanti – batté una rimessa laterale con le mani indirizzando la palla verso il portiere, Giovanni Cervone: il guardalinee – che stava giusto passando alle spalle di Aldair – urtò involontariamente la palla con la testa al momento della rimessa; la palla scivolò dalle mani di Aldair, finì in campo lo stesso ma piuttosto fiaccamente e troppo “corta”, Ravanelli ci arrivò prima di Cervone e lo scavalcò con un pallonetto. Poi la Juventus ne segnò altri due ma ormai era diventato il genere di partita falli-proteste-espulsioni.

8 febbraio 2004, Roma-Juventus 4-0
Fu la 20esima giornata di campionato e Roma e Juventus, che erano insieme al secondo posto con 43 punti, si giocavano il ruolo di rivale del Milan primo in classifica con 48 punti (poi avrebbe vinto lo scudetto). Fu una partita stravinta dalla Roma, ancora allenata da Fabio Capello – che poi passò alla Juventus nell’estate successiva – e con giocatori come Totti, Cassano e Montella. Segnarono Dacourt, Totti e due volte Cassano: poco prima della fine della partita, dopo alcune proteste del difensore della Juventus Igor Tudor, Totti – con un gesto in seguito molto rilanciato su internet – gli fece capire che non era il caso di lamentarsi. Otto anni dopo, in un’altra Juventus-Roma, finita di nuovo 4-0 ma stavolta per la Juventus, il difensore svizzero Stephan Lichtsteiner (ex giocatore della Lazio) fece lo stesso gesto all’attaccante della Roma Erik Lamela.

29 settembre 2012, Juventus-Roma 4-1
Fu la sesta giornata di campionato e fu preceduta da qualche polemica e un certo nervosismo: l’allenatore della Roma era di nuovo Zdeněk Zeman (già allenatore della Roma dal 1997 al 1999), uno detestato da una estesa parte di tifosi juventini fin dai tempi delle prime accuse di doping da lui rivolte ai giocatori della Juventus nel 1998. Non ci fu mai partita: la Juventus schiantò la Roma segnando tre gol in nove minuti, colpendo due traverse e costringendo all’ammonizione tutti e quattro i difensori della Roma, che nel primo tempo non tirò in porta neppure una volta.