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  • Giovedì 19 dicembre 2013

American Airlines pagherà un risarcimento per l’11 settembre

Una società che perse 658 dipendenti aveva accusato la compagnia di non aver fatto abbastanza per impedire gli attentati

Michael Lehrman, Executive Managing Director of Cantor Fitzgerld and Co., bows his head at the names of some of the over 600 employees from Cantor Fitzgerald who lost their lives in the 2001 terrorist attacks, Sunday, Sept. 11, 2011. Sunday marked the 10th anniversary of the terrorist attacks on the World Trade Center. (AP Photo, Carolyn Cole, Pool)
Michael Lehrman, Executive Managing Director of Cantor Fitzgerld and Co., bows his head at the names of some of the over 600 employees from Cantor Fitzgerald who lost their lives in the 2001 terrorist attacks, Sunday, Sept. 11, 2011. Sunday marked the 10th anniversary of the terrorist attacks on the World Trade Center. (AP Photo, Carolyn Cole, Pool)

La società di brokeraggio finanziario Cantor Fitzgerald, una delle più importanti di Wall Street, perse 658 dei suoi quasi 1000 impiegati l’11 settembre 2001, negli attentati alle Torri Gemelle di New York. Martedì 17 dicembre, dopo più di dodici anni, la società ha annunciato di aver trovato un accordo per ottenere un risarcimento da American Airlines, la compagnia aerea di uno dei due voli che furono dirottati contro il World Trade Center e distrussero le torri. American Airlines verserà a Cantor Fitzgerald 135 milioni di dollari.

Nel 2004 Cantor Fitzgerald aveva iniziato un’azione legale contro l’American Airlines, accusata di non essere stata in grado di impedire ai terroristi di dirottare il volo 11, decollato da Boston, che si scontrò contro la Torre Nord. La società aveva inizialmente chiesto un risarcimento di più di un miliardo di dollari, per le perdite materiali, umane e per il conseguente crollo dei suoi affari. Il processo aveva però stabilito che un datore di lavoro non può chiedere un risarcimento per la morte dei suoi impiegati: è infatti consentito solo ai familiari, ai quali nel caso dell’11 settembre fu destinato un apposito fondo istituito dal Congresso. La somma di denaro richiesta da Cantor si era così ridotta fino a 415 milioni di dollari. Secondo Cantor, l’American Airlines non aveva fatto tutto il possibile per impedire l’attentato ma si era limitata a soddisfare i requisiti minimi di sicurezza per non incorrere in una multa. La compagnia aerea si è sempre difesa dicendo che era impossibile prevedere che «una banda di terroristi suicidi, armati solo di piccoli coltelli, sarebbe salita su un aereo, lo avrebbe pilotato e trasformato in un’arma di distruzione di massa».

Il giudice che a gennaio dovrà confermare l’accordo trovato tra la Cantor e l’American Airlines è Alvin K. Hellerstein, del tribunale federale di Manhattan. Hellerstein ha già presieduto decine di processi di persone e società che hanno subito perdite nell’attentato dell’11 settembre. Uno dei casi più famosi è stato quello di Larry Silverstein, la persona che tre mesi prima dell’11 settembre aveva affittato per 99 anni il World Trade Center, e che lo scorso luglio aveva chiesto (e non ottenuto) un risarcimento di 3,5 miliardi di dollari, sempre dall’American Airlines. Il giudice, commentando la conclusione della causa Cantor-American, ha detto: «Fu davvero un qualche illecito in termini di negligenza a permettere che tutto ciò accadesse? Questo rimarrà un mistero, e forse è giusto così».

Foto: Michael Lehrman, Executive Managing Director della Cantor Fitzgerald, a Ground Zero, l’11 settembre 2011. (AP Photo, Carolyn Cole, Pool)