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  • Mercoledì 18 dicembre 2013

La notte a Kiev, dopo l’accordo con Putin

Migliaia di persone hanno manifestato contro il governo dell'Ucraina e il nuovo patto con la Russia, che avvicina i due paesi complicando i rapporti con l'Unione Europea

Nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 dicembre migliaia di persone a Kiev, in Ucraina, hanno partecipato a una nuova manifestazione contro il governo e il presidente Viktor Yanukovich, accusati di volere rafforzare i rapporti politici e commerciali della Russia a scapito delle aperture verso l’Unione Europea. Le manifestazioni proseguono da settimane e sono nate in seguito alla decisione di Yanukovich di ritardare un accordo commerciale con l’UE, ammettendo di avere ricevuto pressioni in questo senso dal governo russo.

A partire dal tardo pomeriggio di martedì, i manifestanti hanno protestato contro il nuovo accordo stretto da Yanukovich con il presidente russo Vladimir Putin. Il patto prevede lo stanziamento da parte della Russia di fondi per circa 15 miliardi di dollari per acquistare titoli di stato dell’Ucraina e la riduzione di un terzo del prezzo del gas venduto al paese. Questa soluzione, ha spiegato Putin, consentirà all’economia ucraina di riprendersi dalla grave crisi economica in cui si trova e rafforzerà i rapporti commerciali tra i due paesi.

L’opposizione a Yanukovich, che è stato eletto presidente nel 2010, ha duramente criticato l’accordo raggiunto con la Russia e ha chiesto che il governo ucraino spieghi nel dettaglio che cosa sia stato promesso a Putin in cambio per avere condizioni così vantaggiose. Secondo il leader dell’opposizione Vitalij Klitschko, che ha guidato in questi giorni le proteste di piazza, Yanukovich “ha svenduto gli interessi nazionali dell’Ucraina e l’indipendenza del paese”, ha poi spiegato che l’Ucraina stessa è stata messa come garanzia per gli accordi economici ottenuti con Putin: Yanukovich “ha accettato il piano di aiuti e ha messo le fabbriche, le centrali elettriche e le industrie pesanti ucraine a garanzia”.

Come aveva fatto nei giorni scorsi, Klitschko ha chiesto che a Yanukovich di concedere le elezioni anticipate per lasciare che sia il popolo ucraino a decidere tra le politiche di rafforzamento dei rapporti commerciali con la Russia e quelle di avvicinamento all’Unione Europea. Diversi osservatori e politici europei sostengono che l’Ucraina in realtà non dovrebbe scegliere tra una cosa e l’altra e che dovrebbe cercare di bilanciare richieste e opportunità che arrivano dalla Russia così come dall’Europa.

L’accordo proposto dall’UE consentirebbe di rendere più trasparente e dinamica l’economia dell’Ucraina, ancora chiusa e incapace di attrarre nuovi investitori. In cambio le autorità europee chiedono però una serie di riforme del mercato ucraino, che potrebbero avere conseguenze dirette sulle numerose società che hanno stretti rapporti commerciali con la Russia. Vladimir Putin non vuole che la Russia perda la propria influenza sull’Ucraina e questo spiega in parte l’accordo raggiunto oggi tra i due presidenti.

Yanukovich ha chiesto che siano ridiscussi diversi punti del proposto accordo europeo – che prevede tra l’altro il trasferimento all’estero di Yulia Tymoshenko, il capo dell’opposizione ucraina detenuta al termine di un processo controverso nonostante le cattive condizioni di salute – e la cosa richiederà mesi di trattative: l’eventuale approvazione non arriverà quindi prima della prossima primavera. Il presidente ucraino ha anche chiesto incentivi e finanziamenti da parte dell’UE per sostenere le riforme in ambito economico avanzate dalle autorità europee come condizione per formalizzare l’accordo.