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  • Mercoledì 11 dicembre 2013

Mary Barra, il nuovo capo di General Motors

È la prima donna al mondo a guidare una grande società produttrice di auto, infrangendo «una barriera secolare», e se l'è guadagnato

In this Sept. 2, 2010 photo provided by General Motors, then, Vice President Global Human Resources Mary Barra poses with a 2011 Chevrolet Cruze at GM World Headquarters in Detroit. General Motors named Barra senior vice president, Global Product Development Thursday, Jan. 20, 2011, to lead the design, engineering, program management and quality of vehicles for the company's 11 brands around the world. (AP Photo/General Motors, John F. Martin) ** NO SALES **
In this Sept. 2, 2010 photo provided by General Motors, then, Vice President Global Human Resources Mary Barra poses with a 2011 Chevrolet Cruze at GM World Headquarters in Detroit. General Motors named Barra senior vice president, Global Product Development Thursday, Jan. 20, 2011, to lead the design, engineering, program management and quality of vehicles for the company's 11 brands around the world. (AP Photo/General Motors, John F. Martin) ** NO SALES **

Dal prossimo 15 gennaio Mary Barra sarà il nuovo amministratore delegato di General Motors: sarà la prima donna al mondo a guidare una società produttrice di automobili – e una delle più importanti – distruggendo così, scrive il Wall Street Journal, «una barriera di genere secolare». Sul fatto di essere una donna in un’industria dominata dagli uomini, lei ha giustamente spiegato: «La cosa importante è portare risultati indiscutibili». Barra prenderà il posto di Dan Akerson, diventato CEO nel novembre del 2010 prima che l’azienda rientrasse in Borsa e dopo il piano di salvataggio promosso dal governo degli Stati Uniti. Akerson ha deciso di lasciare l’incarico prima del previsto per ragioni personali. Per la carica di presidente, ricoperta dallo stesso Akerson, è stato nominato Theodore Solso.

Mary Barra ha 51 anni, vive nella periferia di Detroit, è figlia di un impiegato della Pontiac (un marchio di automobili che apparteneva a GM e che ora non esiste più), è madre di due figli, è laureata in ingegneria e lavora in General Motors da 33 anni. È entrata in azienda quando aveva 18 anni, per pagarsi gli studi. Da lì in poi, ha ricoperto diversi in incarichi fino a diventare responsabile dello sviluppo del prodotto, degli acquisti, della logistica e delle forniture.

Barra ha acquisito negli anni la responsabilità della qualità dei modelli e del design di tutti gli undici marchi che fanno capo a GM, spingendo i suoi ingegneri a guardare alle auto esattamente come lo farebbero i clienti e differenziandosi in questo dai suoi predecessori. Il Wall Street Journal racconta un episodio in particolare: nell’estate del 2012 Barra e i suoi ingegneri trascorsero una giornata in un concessionario che vendeva quattro marchi di GM per vedere come venivano esposti i prodotti e per vedere l’azienda da quella prospettiva.

La qualità dei prodotti, la razionalizzazione dei marchi e dei modelli sono stati gli elementi fondamentali che hanno risollevato GM dalla recente grave crisi che ha rischiato di far chiudere l’azienda, e Mary Barra ne è considerata una delle principali responsabili. Business Insider spiega che «a novembre GM ha registrato un incremento di vendite del 13 per cento, in parte grazie al re-design e ad alcune novità che hanno attirato l’attenzione dei consumatori». Cadillac ha presentato per esempio due nuovi modelli ricevendo importanti premi di settore, la nuova Corvette è diventata il nuovo punto di riferimento delle auto sportive e il marchio Buick si è imposto in Cina, il mercato automobilistico più grande del mondo.

La nomina di Mary Barra arriva poco dopo l’annuncio della vendita delle rimanenti azioni di GM detenute dal Tesoro americano acquistate nel corso del salvataggio pubblico del 2010 e che era valso all’azienda il soprannome di “Government Motors”. Vendendo l’ultimo pacchetto di azioni il Tesoro ha recuperato 39 miliardi di dollari, dei circa 50 versati. Nonostante la perdita, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato di «un grande successo».