I tossici di Kensington Avenue

Un fotografo ha seguito per cinque anni le persone che girano per una strada di Philadelphia, mettendo insieme una raccolta di ritratti profondi e sinceri

© Jeffrey Stockbridge

Kensington Blues
© Jeffrey Stockbridge

Jeffrey Stockbridge è un fotografo statunitense. Durante gli ultimi cinque anni ha dedicato parte del suo lavoro a una ricerca fotografica sulle persone e sui luoghi che animano “The Ave” o Kensington Avenue, una strada di Philadelphia. Stockbridge ha attraversato il quartiere scattando soprattutto primi piani, raccogliendo interviste o stralci di diario: il reportage è composto da questi tre elementi.

Stockbridge ha incontrato giovani prostitute, tossici nei vicoli, senzatetto, e ha raccontato le loro storie fotografando i loro volti attraverso ritratti importanti e profondi capaci di cogliere sfumature ed espressioni sottili. La strada è mostrata con consapevolezza, evitando stereotipi fotografici che mostrano spesso il degrado con immagini definite – con espressione altrettanto stereotipata e cliché – “choc”. Il suo lavoro ha un approccio documentaristico: scattando le fotografie con un banco ottico, Stockbridge decide di “dichiarare” la sua volontà di interazione con gli abitanti del quartiere. Il cavalletto (necessario a questo tipo di grossa macchina) e il tempo necessario perché le persone possano mettersi in posa permettono di approfondire la relazione con il soggetto, di entrarci in relazione profondamente e con consapevolezza.

Dal reportage emerge che le storie delle persone spesso sono intrecciate e la strada è raccontata come un crocevia di relazioni: in una fotografia Robert Merchel, un uomo a cui Stockbridge mostra una stampa, riconosce nel soggetto il fratello, morto qualche tempo prima e fotografato in un viottolo dove i tossicodipendenti si nascondono per assumere droghe.

Consapevole che un progetto del genere sarebbe potuto durare per anni e forse non finire mai, dal 2011 Stockbridge ha deciso di iniziare a organizzare tutto il materiale e creare un blog – intitolato Kensington Blues – dove ha raccolto parte delle immagini e dove le storie si possono ascoltare e leggere. Il suo progetto ora è far diventare il blog un libro.