• Mondo
  • Venerdì 11 ottobre 2013

Il Nobel per la Pace all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche

Il premio "per i suoi grandi sforzi nell'eliminare le armi chimiche"

FILE - In this file photo released Saturday Aug. 31, 2013 by the Organization for the Prohibition of Chemical Weapons, samples brought back by the U.N. chemical weapons inspection team are checked in upon their arrival at The Hague, Netherlands. Syria has sent the Organization for the Prohibition of Chemical Weapons an "initial declaration" outlining its weapons program, the organization said Friday Sept. 20, 2013. (AP Photo/OPCW, Henry Arvidsson, File)
FILE - In this file photo released Saturday Aug. 31, 2013 by the Organization for the Prohibition of Chemical Weapons, samples brought back by the U.N. chemical weapons inspection team are checked in upon their arrival at The Hague, Netherlands. Syria has sent the Organization for the Prohibition of Chemical Weapons an "initial declaration" outlining its weapons program, the organization said Friday Sept. 20, 2013. (AP Photo/OPCW, Henry Arvidsson, File)

Venerdì 11 ottobre il comitato dei Nobel per la Pace di Oslo ha assegnato il premio all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche “per i suoi grandi sforzi nell’eliminare le armi chimiche”.

L’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC, la sigla in italiano) è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1997 con sede all’Aia, nei Paesi Bassi: le sue attività e il suo funzionamento sono descritti nella Convenzione sulle Armi Chimiche, i cui membri fanno parte quindi anche dell’OPAC. La funzione principale dell’OPAC è quella di ispezionare gli impianti di distruzione delle armi chimiche e verificare che le industrie di sostanze chimiche siano conformi ai divieti e alle regole stabilite nella Convenzione. In pratica, l’OPAC si assicura che quello che c’è scritto nella Convenzione venga rispettato, e cioè “proibire qualsiasi attività rivolta a sviluppo, produzione, acquisizione, detenzione, conservazione, trasferimento e uso di armi chimiche e dei materiali ad esse collegati”.

A differenza di quello che generalmente si pensa, l’OPAC non è un organismo delle Nazioni Unite, ma collabora formalmente con l’ONU dal 2000, quando le due organizzazioni firmarono un accordo di cooperazione (tra le cose previste dall’accordo c’è la possibilità per gli ispettori dell’OPAC di viaggiare con i Lascia Passare delle Nazioni Unite).

Negli ultimi mesi si è parlato molto di OPAC in relazione alla guerra in Siria. Il presidente siriano Bashar al Assad è stato accusato in più di un’occasione di avere usato armi chimiche contro i ribelli e la popolazione civile (e ha accusato a sua volta i ribelli di averle usate, ma finora non c’è alcuna verifica indipendente che confermi la tesi di Assad). L’attacco chimico più esteso e grave, ha detto l’ONU con un rapporto pubblicato il 16 settembre, è stato quello del 21 agosto scorso, quando durante un bombardamento a Ghouta, a est di Damasco, il regime ha usato dei missili terra-terra contenenti gas sarin. Il 26 agosto il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha raggiunto un accordo per l’eliminazione del programma chimico siriano, secondo le modalità tecniche stabilite dall’OPAC: il 2 ottobre è iniziato il lavoro – difficile e pericoloso – del team indipendente di ispettori internazionali in Siria, formato anche da esperti dell’OPAC.

Il Comitato norvegese del Nobel per la Pace ha chiarito che l’OPAC era già candidata prima degli ultimi sviluppi in Siria, e che il riconoscimento è stato assegnato all’organizzazione “per i suoi sforzi in generale”.

***

Il comunicato del Comitato norvegese del premio Nobel per la Pace.

Il Comitato norvegese del Nobel per la Pace ha deciso l’assegnazione del premio Nobel per la Pace 2013 all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche per i suoi grandi sforzi nell’eliminare le armi chimiche.

Durante la Prima guerra mondiale, le armi chimiche erano utilizzate in modo considerevole. La Convenzione di Ginevra del 1925 ne proibì l’utilizzo, ma non la produzione e il loro stoccaggio. Durante la Seconda guerra mondiale, armi chimiche furono usate nel corso degli stermini di massa decisi da Hitler. Le armi chimiche furono successivamente utilizzate in numerose occasioni sia dagli stati sia dai terroristi. Nel 1992-93 fu stabilita una convenzione per proibire la produzione e lo stoccaggio di questo tipo di armi. È diventata operativa nel 1997. Da allora, attraverso ispezioni, distruzioni e altre soluzioni, l’OPAC si è impegnata per fare rispettare la convenzione. 189 stati hanno sottoscritto a oggi la convenzione.

La convenzione e il lavoro dell’OPAC hanno reso l’utilizzo delle armi chimiche un tabù per le leggi della comunità internazionale. I recenti eventi in Siria, dove le armi chimiche sono state nuovamente utilizzate, ha messo in evidenza la necessità di rafforzare gli sforzi per fare a meno di queste armi. Alcuni stati non sono ancora membri dell’OPAC. Certi stati non hanno nemmeno osservato la scadenza dell’aprile 2012, come data ultima entro cui distruggere i propri arsenali chimici. Ciò riguarda soprattutto gli Stati Uniti e la Russia.

Il disarmo è una delle principali volontà presenti nel testamento di Alfred Nobel. Il Comitato norvegese del Nobel ha sottolineato con l’assegnazione dei suoi premi la necessità di fare a meno delle armi nucleari. Attribuendo il premio all’OPAC, il Comitato confida di contribuire nel processo di eliminazione delle armi chimiche.