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  • Mercoledì 25 settembre 2013

Manuel Valls contro i rom

Il ministro dell'Interno francese ha proposto di espellere i rom dalla Francia, perché «i loro stili di vita sono diversi dai nostri»

Police on September 18, 2013 watch the final operation evacuating the largest Roma encampment in the Lille area . The last caravans of the illegal encampment, which held up to 750 people were removed in a police operation which started at the end of July. AFP PHOTO / DENIS CHARLET (Photo credit should read DENIS CHARLET/AFP/Getty Images)
Police on September 18, 2013 watch the final operation evacuating the largest Roma encampment in the Lille area . The last caravans of the illegal encampment, which held up to 750 people were removed in a police operation which started at the end of July. AFP PHOTO / DENIS CHARLET (Photo credit should read DENIS CHARLET/AFP/Getty Images)

Martedì 24 settembre il ministro dell’Interno francese, il socialista Manuel Valls, ha detto in un programma della radio France Inter che i rom che si trovano in Francia dovrebbero essere espulsi dal paese, perché quelli di loro in grado di integrarsi nella società francese sarebbero una piccola minoranza rispetto ai 20mila che si stima vivano in Francia. Valls ha aggiunto: «I loro stili di vita sono estremamente diversi dai nostri e sono in evidente conflitto».

Tra le organizzazioni locali e internazionali che hanno criticato le dichiarazioni di Valls c’è anche Amnesty International, che mercoledì ha diffuso un rapporto in cui chiede che siano vietate le espulsioni forzate di rom dalla Francia. Nel rapporto Amnesty dice che nella prima metà del 2013 i rom cacciati dai campi di alloggio temporanei francesi sono stati almeno 10mila. Le parole di Valls potrebbero aggravare ancora di più una situazione già ora molto tesa, dice il rapporto, e potrebbero aumentare l’animosità della popolazione francese nei confronti dei 20mila rom provenienti soprattutto da Romania, Bulgaria e paesi dell’ex Yugoslavia che vivono stabilmente in Francia.

Anche l’Unione Europea ha criticato le parole di Valls. Il portavoce della Commissione Europea, Olivier Bailly, ha detto: «La libertà di risiedere in un altro paese dell’Unione europea è un diritto fondamentale che hanno i cittadini europei, che siano rumeni, bulgari o francesi». Rispondendo a una domanda su possibili sanzioni nei confronti della Francia, Bailly ha aggiunto che se i principi scritti nei trattati europei non dovessero venire rispettati, «la Commissione utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione».

Interpellato dalla stampa mercoledì, Valls ha confermato le sue prime dichiarazioni: ha detto di non avere nulla da rettificare e ha aggiunto che coloro che criticano sono gli stessi che non conoscono nulla della questione dei rom in Francia.

Valls, 51 anni, viene indicato in Francia come uno dei più promettenti politici dell’amministrazione socialista di François Hollande. Valls era già stato criticato in passato per il suo approccio piuttosto duro sulla questione dei rom: intervistato dal quotidiano Le Parisien il 14 marzo, Valls aveva detto che i rom «non vogliono integrarsi» e che il loro «destino» è di «restare in Romania o di farvi ritorno». Ha parlato del lavoro di smantellamento e evacuazione che deve essere condotto con «umanità» ma che «è più che mai necessario» e che «deve continuare». Citando una celebre frase di Michel Rocard, primo ministro di François Mitterrand nel 1988, Valls aveva poi spiegato che «la Francia non può accogliere tutta la miseria del mondo» e che il pagamento di una somma in denaro per facilitare il rimpatrio è stato un meccanismo di cui i rom hanno approfittato «per fare dei viaggi». Insieme a Valls, era stata criticata l’intera amministrazione Hollande, accusata di continuare la politica di espulsioni e sgomberi iniziata dall’ex presidente Nicolas Sarkozy.