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  • Domenica 8 settembre 2013

L’Egitto cambia costituzione, di nuovo

L'assemblea che dovrà scriverla si è riunita oggi per la prima volta, a meno di un anno dall'approvazione di quella voluta dagli islamisti

L’assemblea costituente egiziana si è riunita oggi al Cairo per la prima volta e ha eletto come suo presidente il laico e liberale Amr Moussa, ex candidato alle presidenziali ed ex ministro degli Esteri per dieci anni durante il regime di Mubarak. L’assemblea, composta da 50 persone nominate dal presidente ad interim Adli Mansur una settimana fa, ha il compito di scrivere la nuova costituzione egiziana che sarà poi sottoposta all’approvazione degli egiziani con un referendum.

L’elezione di un laico come Moussa rappresenta una grave sconfitta per gli islamisti e per i Fratelli Musulmani, che fino al colpo di stato del luglio 2013 erano la più importante forza politica del paese. L’elezione di Moussa non è comunque stata una sorpresa: quasi tutti i 50 membri dell’assemblea sono laici, scrive in un’analisi il Wall Street Journal. Soltanto due membri hanno un chiaro orientamento religioso: Bassam El-Zarqa, vice-presidente del partito al-Nour, di ispirazione salafita, e Kamal El-Helbawy, un ex membro dei Fratelli Musulmani molto critico nei confronti della sua organizzazione.

L’assemblea sta già lavorando su una bozze di costituzione preparata da una commissione ridotta di dieci membri, anche loro non eletti e nominati direttamente dal presidente. Si tratta di un documento laico, senza riferimenti alla sharia e alla legge islamica. Nella bozza i militari godono di ampi poteri come ad esempio la possibilità di nominare autonomamente il ministro della Difesa.

Secondo molti degli esperti intervistati dal WSJ, quella parte del paese che si riconosce nei movimenti di ispirazione islamica non si sente rappresentata da questa assemblea costituente non eletta. Se il nuovo Egitto fosse costruito su una costituzione non condivisa da una parte importante del paese, gli islamisti potrebbero decidere di continuare la loro lotta politica in maniera violenta e fuori dal parlamento.

A dicembre 2012 un’altra assemblea costituente aveva approvato una nuova costituzione. Il governo del presidente Morsi, in cui avevano un ruolo importante gli esponenti dei Fratelli Musulmani, aveva insistito affinché l’assemblea venisse eletta dal parlamento, in modo da darle una maggiore legittimità democratica. Riflettendo i rapporti di forza in parlamento, i cento componenti dell’assemblea costituente erano in gran parte di orientamento religioso e islamista.

Le opposizioni laiche protestarono duramente contro sia contro la composizione dell’assemblea che contro la bozza di costituzione. Diversi tribunali contestarono la legittimità dell’assemblea e poi della costituzione stessa. Nonostante l’opposizione, il documento venne approvato con un referendum popolare nel dicembre 2012. Il testo finale venne definito “moderatamente islamico” e simile alla vecchia costituzione egiziana del 1972 – una costituzione con un’impronta molto laica.