I doodle degli altri

Una raccolta dei loghi che ogni tanto appaiono sull'homepage di Google in occasione di anniversari o eventi speciali, da tutte le parti del mondo

Da ormai quindici anni il motore di ricerca Google è solito celebrare anniversari, feste o ricorrenze speciali mettendo sulla propria homepage un “doodle” (che vuol dire “scarabocchio”), ovvero una versione modificata del proprio logo, che richiami graficamente l’evento da celebrare. Il primo doodle di Google venne creato dai suoi fondatori Larry Page e Sergey Brin il 30 agosto 1998, in onore del festival di Burning Man che si svolge ogni anno in Nevada: da allora si cominciò ad utilizzarli per celebrare festività familiari, feste religiose o nazionali e gli anniversari di nascita e morte di molti e diversi personaggi.

I doodle possono essere globali, visibili agli utenti ovunque, o possono avere una versione differente (e apparire esclusivamente) nelle diverse edizioni locali di Google. Oggi, per esempio, il doodle sul centenario dell’architetto giapponese Kenzo Tange è usato solo sulla versione giapponese di Google. Questo avviene per anniversari o eventi che hanno rilievo solo o soprattutto in singoli paesi, ma non negli altri. E la raccolta di questi doodle locali mostra non solo una bella sequenza di scelte grafiche ma racconta anche storie legate a ciascuna nazione e ignorate da noi: che la Corea del Sud ha una giornata ufficiale in cui celebra il suo fiore nazionale, l’Hibiscus syriacus; che in Perù si festeggia il “giorno della patata”; che in Brasile e in Israele il “giorno degli innamorati” non è San Valentino; e che ci sono stati cantanti, pittori e artisti (a noi spesso sconosciuti) che nelle storie dei loro paesi hanno contato molto.