Pronti per il cinema di Venezia

Comincia uno dei due festival più importanti del mondo: guida ai film e a di chi si parlerà "in laguna"

Inizia mercoledì al Lido di Venezia la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, conosciuta comunemente come Festival del cinema di Venezia, che durerà fino al 7 settembre ed è insieme a quello di Cannes uno dei festival cinematografici più importanti del mondo. Le proiezioni sono divise in diverse sezioni: Venezia 70 (quella dei film in concorso per il Leone d’oro la cui giuria è presieduta da Bernardo Bertolucci: 70 è il numero di questa edizione), Orizzonti (dedicata ai nuovi autori e alle produzioni più sperimentali), Venezia Classici (film classici restaurati e documentari sul cinema). Ci sono poi le sezioni autonome e parallele: la “Settimana Internazionale della Critica” e le “Giornate degli Autori”, oltre ovviamente a quella dei film fuori concorso ma presentati in anteprima al Festival. 

Le novità (o quasi)
Per celebrare la 70esima edizione del Festival, è stato chiesto a 70 registi di tutto il mondo di realizzare un cortometraggio tra i 60 e 90 secondi sul tema del cinema: verranno tutti proiettati durante la mostra e saranno disponibili sul sito del Festival una volta terminato.

Quest’anno, abbandonato il costoso piano per il nuovo Palazzo del Cinema, il presidente della Biennale Paolo Baratta ha deciso di riorganizzare i luoghi del festival riqualificando le sale storiche e ristrutturando ad esempio la Sala Grande del vecchio Palazzo del Cinema al Lido, la più antica sala da festival del mondo, che è stata dotata di nuove apparecchiature audio e video per le proiezioni. Sono state aggiunte anche nuove sale, per incrementare il numero di posti a sedere ed è stato ridotto drasticamente il numero dei film: quest’anno sono in totale 55, di cui 53 anteprime mondiali, provenienti da 33 nazioni diverse.

Per il secondo anno, sarà realizzato un programma chiamato Web Theater: dodici dei film presentati nella sezione Orizzonti, saranno disponibili online per un periodo di 24 ore nel giorno della loro prima proiezione, con un numero limitato di 500 “visioni” a 4 euro ciascuna.

L’inizio e la fine
Come da tradizione, il film di apertura del festival è un film fuori concorso: è Gravity del regista messicano Alfonso Cuarón (quello di I figli degli uomini e del terzo Harry Potter), film di fantascienza in 3D con Sandra Bullock e George Clooney (arrivato da due giorni a Venezia per la passione dei fotografi). Un altro film in 3D chiuderà invece il festival il 7 settembre: il documentario Amazonia del regista francese Thierry Ragobert.

I film
Quest’anno i film in concorso sono 20, con pochi nomi di richiamo e molti autori meno noti: tra i più attesi The Zero Theorem, il nuovo film di Terry Gilliam – il 73enne regista inventivo di Brazil, La leggenda del re pescatore e L’esercito delle 12 scimmie, tra gli altri; e membro dei Monty Python – e in cui il due volte premio Oscar Christoph Waltz interpreta uno hacker; Child of God di James Franco (famoso per molti film da attore e per aver interpretato Harry Osborn nella trilogia di Spider-Man) e che in questo caso ha diretto l’adattamento di un romanzo di Cormac McCarthy; Ana Arabia dell’israeliano Amos Gitai (che vinse Cannes nel 2005), un unico piano sequenza di 85 minuti girato in una comunità in cui convivono ebrei e arabi; Jealousy, del francese Philippe Garrel, girato in bianco e nero.

Per la prima volta nella storia del festival tra i film in Concorso ci sono due documentari: The Unknown Known di Errol Morris, uno dei più importanti documentaristi statunitensi, sull’ex Ministro della Difesa Donald Rumsfeld e Sacro GRA di Gianfranco Rosi, risultato di un anno trascorso in un camper sul Grande Raccordo Anulare di Roma. È uno dei tre film italiani in concorso insieme a L’intrepido di Gianni Amelio – l’ultimo italiano ad aver vinto un Leone d’Oro, nel 1998 con Così ridevano – e Via Castellana Bandiera, esordio al cinema della regista teatrale Emma Dante. L’unico film d’animazione tra quelli in concorso è Kaze Tachinu (che uscirà negli Stati Uniti col titolo The Wind Rises) di Hayao Miyazaki, sulla storia di Jirō Horikoshi, l’ingegnere aeronautico che durante la Seconda guerra mondiale progettò numerosi aerei da combattimento tra cui il Mitsubishi A6M utilizzato nell’attacco di Pearl Harbor.

Tra i film della sezione Fuori Concorso, solitamente diretti da autori riconosciuti a livello internazionale, ci sono: Moebius di Kim Ki-duk, che ha vinto del Leone d’Oro nel 2012 con Pietà; Die andere Heimat, quarto capitolo della saga tedesca di Heimat, diretta da Edgar Reitz; The Canyons, un discusso thriller erotico rifiutato da altri festival e diretto da Paul Schrader (autore di Taxi Driver e Toro Scatenato, regista di American Gigolo; e presidente di giuria della sezione Orizzonti), scritto da Bret Easton Ellis e interpretato da Lindsay Lohan e dall’attore porno James Deen; Unforgiven del giapponese Sang-il Lee, rifacimento del western “Gli spietati” di Clint Eastwood.

Tra gli italiani fuori concorso ci sono: Che strano chiamarsi Federico! di Ettore Scola, in cui il regista racconta la sua amicizia con Federico Fellini; Summer 82 When Zappa Came to Sicily del siciliano Salvo Cuccia sul concerto che il musicista Frank Zappa avrebbe dovuto tenere nel 1982 allo stadio della Favorita di Palermo; il mediometraggio Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio, su una storia realmente accaduta nella facoltà di farmacia di Catania; La voce di Berlinguer, di Mario Sesti e Teho Teardo, musicista e compositore noto per le colonne sonore di molti film e documentari di successo (Il Divo e Diaz, tra gli altri).
Tra i film più importanti della sezione Orizzonti, invece, ci sono Je m’appelle Hmmm…, della modella francese Agnès B., sull’insolita amicizia tra una bambina e un camionista sessantenne e Palo Alto di Gia Coppola (l’ennesima Coppola, nipote di Francis Ford Coppola), con l’adattamento dell’omonimo romanzo di James Franco (che fa parte anche del cast del film).

Il Leone d’oro alla carriera verrà assegnato a William Friedkin, regista di L’esorcista e di Il braccio violento della legge, la cui premiazione è in programma giovedì 29 agosto – suo 78mo compleanno – subito dopo la proiezione della versione restaurata del suo film Il salario della paura, del 1977 .