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  • Domenica 25 agosto 2013

Si muove qualcosa per la Siria?

Il governo ha accettato l'invio di ispettori dell'ONU mentre Obama e Cameron hanno fatto capire che l'intervento militare si sta avvicinando

Aggiornamento 16.30 – La TV di stato Siriana ha dichiarato che il governo accetterà l’invio di ispettori ONU per indagare sul supposto attacco con armi chimiche avvenuto nei pressi di Damasco mercoledì 21 agosto. La notizia è stata confermata alla CNN dal vice ministro degli Esteri siriano. L’ufficio del segretario generale dell’ONU ha fatto sapere che gli ispettori sperano di poter cominciare il loro lavoro lunedì 26 agosto. Secondo CNN un funzionario americano ha definito il gesto del governo siriano: «Troppo poco e troppo tardi».

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In una telefonata avvenuta sabato 24 agosto, il presidente degli Stati Uniti e il primo ministro David Cameron hanno sostenuto che il regime siriano ha qualcosa da nascondere in relazione agli attacchi chimici avvenuti mercoledì 21 in Siria. Secondo il portavoce del governo britannico, Obama e Cameron hanno affermato che il regime di Assad avrebbe dovuto consentire immediatamente l’accesso degli ispettori dell’ONU all’area dell’attacco. Hanno anche affermato che l’uso reiterato di armi chimiche da parte del governo siriano comporterà un’adeguata risposta.

La conversazione tra Obama e Cameron è uno dei numerosi elementi che negli ultimi giorni hanno fatto pensare che un intervento militare in Siria potrebbe essere vicino. Sabato 24 agosto un membro del dipartimento di Stato americano ha fatto sapere alla CNN che giovedì 22, il giorno dopo il supposto attacco con armi chimiche in Siria, il segretario di stato John Kerry ha chiamato al telefono il ministro degli esteri siriano.

Il governo siriano ha sempre negato di aver fatto uso di armi chimiche accusando invece i ribelli. Lo scopo della chiamata era rendere chiaro al governo siriano che se davvero non avesse avuto nulla da nascondere avrebbe dovuto immediatamente consentire agli ispettori dell’ONU di visitare l’area dell’attacco. Inoltre i bombardamenti in quella zona avrebbero dovuto essere fermati immediatamente. Il giorno della telefonata, giovedì 22, gli attacchi erano invece ancora in corso, mentre, secondo quanto Kerry avrebbe detto al ministro degli Esteri siriano, le eventuali prove dell’uso di armi chimiche avrebbero potuto oramai essere rimosse.

In questi giorni Obama avrebbe chiesto ai servizi di intelligence americani di ottenere tutte le informazioni possibili sull’attacco, in modo da poter determinare con certezza che cosa è accaduto in Siria durante gli attacchi di mercoledì 21.

Il segretario alla difesa Chuck Hagel ha dichiarato a CNN che se dovessero venire trovate prove del coinvolgimento del regime di Assad negli attacchi chimici, il governo americano metterà in atto una risposta rapida per evitare che un simile attacco si ripeta di nuovo. Sempre CNN scrive che i militari americani hanno ampliato la lista di bersagli che possono essere colpiti in Siria durante un primo attacco. Inoltre, una quarta nave armata con missili Cruise – la USS Ramage – si sarebbe aggiunta alle altre che già si trovano nel Mediterraneo orientale.

Hagel ha confermato che l’esercito americano sta fornendo al presidente Obama “varie opzioni per ogni evenienza” e che le forze militari americane si stanno disponendo per rendere attuabile in ogni momento ciascuna di queste opzioni. Hagel non ha specificato quali sono queste opzioni. Secondo una fonte del dipartimento di Stato, nella giornata di sabato 24 Kerry ha chiamato al telefono i ministri degli esteri di Arabia Saudita, Giordania, Turchia e il segretario della Lega Araba.

Fonti anonime del dipartimento della Difesa hanno precisato a CNN che le varie opzioni per un intervento militare comprendono l’attacco ai depositi di armi chimiche del regime, ai palazzi governativi e alle installazioni militari, ma sono previsti anche attacchi contro forze ed equipaggiamento mobili.