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  • Sabato 24 agosto 2013

Robert Bales è stato condannato

Il soldato responsabile del massacro di 16 civili in Afghanistan resterà in carcere a vita e non potrà essere rilasciato per buona condotta

Venerdì 23 agosto il sergente dell’esercito degli Stati Uniti Robert Bales, 38 anni, è stato condannato da un tribunale militare al carcere a vita per la strage di civili in Afghanistan dell’11 marzo 2012, in cui uccise 16 persone e ne ferì altre sei. Non potrà essere rilasciato per buona condotta. Alla lettura della sentenza erano presenti anche alcuni parenti delle vittime arrivati dall’Afghanistan per testimoniare durante il processo: alcuni di loro hanno dichiarato di essere delusi dalla sentenza e che avrebbero preferito la pena di morte.

Negli ultimi giorni del processo Bales ha chiesto scusa ai parenti delle vittime per il massacro compiuto. L’11 marzo del 2012 Robert Bales uscì dalla sua base vicino a Kandahar e, una volta raggiunto a piedi un villaggio poco lontano, entrò in tre case uccidendo chiunque si trovasse davanti. In tutto Bales uccise 16 persone e ne ferì altre sei. Diciassette delle sue vittime erano donne o bambini. Quando tornò alla base disse a un commilitone: «Ne ho contati 20».

Secondo la difesa, quando ha compiuto il massacro Bales si trovava in un particolare stato di stress. Prima dell’Afghanistan, Bales era già stato schierato per tre volte in Iraq in missioni di prima linea e mai per periodi inferiori ai dieci mesi. Inoltre, sempre secondo la difesa, nei giorni del massacro Bales era sotto pressione perché doveva affrontare dei problemi economici e con sua moglie, negli Stati Uniti.

La giuria avrebbe potuto condannare Bales all’ergastolo, con la possibilità di ricevere la libertà condizionata dopo 20 anni. La corte ha deciso di non dare a Bales questa possibilità, anche se uno dei generali che hanno presieduto il tribunale potrebbe ancora decidere di ridurre la pena a ergastolo con possibilità di libertà condizionata.

Durante la lettura della sentenza l’interprete afghano ha fatto un segno con il pollice alzato ai parenti delle vittime, per indicare che Bales era stato condannato. Ma alcuni di loro non si sono mostrati soddisfatti dalla sentenza. Hajji Mohammad Wazir ha percorso circa 7 mila chilometri per essere presente alla lettura della sentenza. Nel massacro ha perso undici familiari. «Ci hanno portati qui dall’Afghanistan per veder se sarebbe stata fatta giustizia. Non nel nostro modo, è stata fatta giustizia in modo americano» ha detto ai giornalisti: «Noi volevamo la pena di morte per quell’assassino».