Gli errori della NSA
Il Washington Post ha pubblicato nuovi documenti che provano migliaia di intercettazioni a cittadini statunitensi compiute "per errore"
Giovedì 15 agosto il Washington Post ha pubblicato nuovi documenti relativi alle discusse attività di sorveglianza della National Security Agency (NSA), l’agenzia di sicurezza nazionale statunitense. I documenti, che sono stati consegnati da Edward Snowden, mostrano come negli ultimi due anni la NSA abbia compiuto per errore diverse intercettazioni non autorizzate di telefonate e email di cittadini statunitensi e cittadini stranieri in territorio statunitense.
Le rivelazioni del Washington Post sono state riprese oggi dalla stampa di tutto il mondo: è infatti la prima volta che vengono pubblicati documenti che testimoniano il coinvolgimento diretto di cittadini statunitensi nelle attività di sorveglianza della NSA – coinvolgimento, tra l’altro, sempre negato dall’amministrazione americana.
Come i primi documenti che diedero inizio alle due inchieste del WP e del Guardian su PRISM, anche quelli pubblicati giovedì fanno parte di comunicazioni interne alla NSA, e contengono informazioni che la stessa agenzia non condivide normalmente con il Congresso degli Stati Uniti. Ad esempio, in un documento del maggio 2012 si contano 2.776 “errori” compiuti nei precedenti 12 mesi, che avevano portato la NSA ad intercettare cittadini statunitensi e stranieri sul territorio nazionale. Gli errori sono cresciuti ogni trimestre, da 546 del secondo trimestre del 2011 a 865 del primo trimestre del 2012.
In un altro rapporto relativo al primo trimestre del 2012, si legge che la maggior parte delle violazioni si sono verificate per un “errore dell’operatore”, causato dal mancato rispetto delle procedure, dalla ricerca insufficiente di informazioni o da sovraccarico del lavoro. Altri incidenti sono attribuiti invece a generici “errori di sistema”.
In un caso particolare, nel 2008, la NSA ha intercettato per sbaglio un gran numero di chiamate provenienti da Washington: nel computer era stato inserito all’interno di una query di dati il numero “202”, prefisso di Washington, al posto di “20”, prefisso dell’Egitto. Il Washington Post riporta anche che in almeno un caso la NSA ha portato avanti per mesi un metodo di raccolta dati non autorizzato dalla Foreign Intelligence Surveillance Court (FISC), il tribunale federale statunitense che ha autorità sulle attività dell’agenzia: dopo avere analizzato il caso, il FISC ha stabilito che quel metodo andava contro la Costituzione e doveva essere sospeso.
Il 9 agosto, durante una conferenza stampa, il presidente Barack Obama ha detto di volere riformare il sistema di sorveglianza della NSA – in pratica rivedere cosa è permesso di fare e cosa no. Obama ha anche promesso maggiore trasparenza, annunciando, tra le altre cose, l’apertura di un sito web a cui ci si può rivolgere nel caso di domande sulle attività e sui programmi dell’agenzia federale.
Il WP ha riportato il commento della NSA riguardo i documenti pubblicati: la NSA ha spiegato che ci sono una serie di fattori che possono causare gli incidenti e determinarne un aumento o una diminuzione nei vari trimestri: tra questi ci possono essere, tra gli altri, l’implementazione di nuove procedure o linee guida e cambi di tecnologia o software che richiedono tempo per essere assimilati. John DeLong, il responsabile dei reclami della NSA, ha detto che l’agenzia prende molto seriamente rapporti di questo tipo, e cerca di individuare i problemi causati da errori umani o di sistema per poterli risolvere.