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  • Mercoledì 7 agosto 2013

I calciatori del campionato inglese dovranno fare un corso anti-razzismo

Pe capire quali parole possono usare e quali no: per la prossima stagione sono previste sanzioni piuttosto dure

A Manchester City fan displays a banner with a message for FIFA President Sepp Blatter regarding his handling of recent allegations of racism in football during the English Premier League football match between Manchester City and Newcastle United at Etihad Stadium in Manchester, north-west England on November 19, 2011. AFP PHOTO/PAUL ELLIS

RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or “live” services. Online in-match use limited to 45 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications. (Photo credit should read PAUL ELLIS/AFP/Getty Images)
A Manchester City fan displays a banner with a message for FIFA President Sepp Blatter regarding his handling of recent allegations of racism in football during the English Premier League football match between Manchester City and Newcastle United at Etihad Stadium in Manchester, north-west England on November 19, 2011. AFP PHOTO/PAUL ELLIS RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or “live” services. Online in-match use limited to 45 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications. (Photo credit should read PAUL ELLIS/AFP/Getty Images)

La Professional Footballers’ Association (PFA), l’associazione dei calciatori professionisti di Inghilterra e Galles, ha presentato The Senior Player Programme on Diversity and Equality, un programma per i calciatori che fanno parte delle squadre di Premier League, il massimo campionato di calcio inglese, e della Football League (che comprende seconda, terza e quarta divisione), che prevede la partecipazione a una serie di lezioni contro il razzismo e l’omofobia.

Ogni calciatore dovrà seguire una lezione da 45 minuti tenuta da due tutor – tra cui un ex giocatore professionista – che serviranno a spiegare e chiarire una volta per tutte quali parole, battute o espressioni rivolte verso altri calciatori o verso i tifosi saranno ritenute razziste e omofobe (e per questo potranno essere perseguite dalla federazione, per eventuali squalifiche). Si discuterà anche delle parole ed espressioni considerate offensive riguardo la religione e la disabilità.

Il programma, che non ha ancora una data d’inizio ufficiale, avrà anche lo scopo di aiutare i calciatori a denunciare atti di razzismo o di omofobia, sia che ne siano vittime sia che ne siano testimoni. Gordon Taylor, capo esecutivo della PFA, ha scritto una lettera a tutte le 92 squadre coinvolte nel programma per chiedere agli allenatori di assicurarsi che tutti i calciatori partecipino alle lezioni.

Secondo le nuove norme, i calciatori – vittime o testimoni di casi di razzismo – dovranno comunicare quanto accaduto all’arbitro durante la partita o scrivere alla federazione il prima possibile, mentre se casi simili accadono durante un allenamento dovranno dirlo all’allenatore. L’associazione dei calciatori ha spiegato che i calciatori devono evitare di diffondere le loro accuse attraverso Twitter o altri social media, utilizzando invece i canali ufficiali.

La decisione di avviare il programma è stata presa insieme alla Football Association (FA), la federazione calcistica inglese, dopo alcuni casi eclatanti che si sono verificati nelle ultime due stagioni di Premier League: le squalifiche dell’inglese John Terry, capitano del Chelsea, e dell’uruguayano Luis Suarez, attaccante del Liverpool. Entrambi i calciatori erano stati squalificati per quattro turni: Terry per gli insulti razzisti rivolti ad Anton Ferdinand, Suarez per gli insulti razzisti rivolti a Patrice Evra.

A partire dalla prossima stagione la federazione ha stabilito che i turni minimi di squalifica per insulti omofobi o razzisti saranno cinque. Inoltre si sta studiando anche una clausola da inserire nei contratti dei calciatori che preveda il licenziamento immediato nel caso in cui un calciatore venga ritenuto responsabile, in più occasioni, di comportamenti razzisti.

Foto: PAUL ELLIS/AFP/Getty Images