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  • Giovedì 1 agosto 2013

La rimozione del petrolio in Thailandia

Sull'isola di Koh Samet 600 persone stanno lavorando per ripulire la spiaggia contaminata dal greggio, mentre molti turisti hanno deciso di andarsene (foto)

Sull’isola di Koh Samet, località turistica molto frequentata della Thailandia, proseguono i lavori di pulizia della spiaggia di Ao Phrao, contaminata il 27 luglio scorso da diverse migliaia di litri di petrolio greggio, fuoriusciti dalle condutture di un oleodotto della società PTT Global Chemical, che si trova a circa 20 chilometri dalla costa. Ripulire la zona non è per nulla semplice: ciclicamente le ondate portano nuovo petrolio, che galleggia sull’acqua e si riversa sulla sabbia. L’emergenza è gestita da circa 600 persone, tra soldati, volontari e dipendenti di PTT, che utilizzano pompe per aspirare il petrolio e trasferirlo in serbatoi, collocano pannelli assorbenti e altri sistemi per rimuovere il materiale inquinante dalla sabbia.

Secondo un portavoce di PTT, grazie al lavoro degli ultimi giorni è stato possibile rimuovere circa il 70 per cento del petrolio arrivato sulla costa. La società prevede di rimuovere il 90 per cento del restante greggio entro la fine di questa settimana. Nella zona c’è un forte odore di combustibile e un lungo tratto di mare ha un colore rossastro innaturale, raccontano su CNN.

A quanto pare la perdita di petrolio ha interessato la sola spiaggia di Ao Phrao, che si trova ad alcuni chilometri a nord dei principali resort turistici dell’isola, in cui ogni anno trascorrono le vacanze centinaia di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Nei resort non c’è traccia della perdita, eppure negli ultimi giorni in molti hanno deciso di anticipare il loro rientro dalle vacanze. Il periodo di bassa stagione, con gli hotel pieni per solo un terzo, dovrebbe comunque ridurre l’impatto economico delle partenze anticipate e delle rinunce alle vacanze di chi doveva ancora partire.

ao-phrao

Mentre si lavora giorno e notte per ripulire la zona di Ao Phrao, proseguono le indagini per capire le cause dell’incidente che hanno portato alla perdita in mare di petrolio. Stando alla ricostruzione di PTT, il riversamento in mare si è verificato durante il trasferimento del greggio tra una delle proprie condutture e una petroliera. Nel grande tubo di gomma utilizzato per trasferire il petrolio si sarebbe aperta una falla, che ha poi fatto finire in mare circa 50mila litri di greggio. Sembra che il tubo fosse stato sostituito due anni fa e che fosse in utilizzo da circa un anno. Ora sarà analizzato da chi lo ha prodotto per capire meglio le cause dell’incidente.

Il ministro dell’Energia della Thailandia ha promesso che entro una settimana saranno comunicati i primi risultati dell’indagine governativa sulla perdita al largo di Ao Phrao. Alcuni esperti hanno contestato a PTT la sua stima sull’effettiva quantità di petrolio finito in mare. La società dice che si è trattato di circa 50mila litri, mentre altri analisti studiando le immagini satellitari della macchia di petrolio hanno stimato una perdita di 100mila litri.