La questione Calderoli-Kyenge

Che cosa ha detto di preciso il vicepresidente del Senato, durante il comizio a Treviglio di sabato scorso (audio)

Sabato scorso, durante un intervento alla festa della Lega Nord a Treviglio, in provincia di Bergamo, il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, ha paragonato il ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, a un orango. Nei giorni successivi diversi esponenti del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia Libertà hanno chiesto a Calderoli le dimissioni: nonostante il senatore leghista si sia poi scusato per le dichiarazioni su Kyenge, è stato comunque duramente criticato dal primo ministro Enrico Letta, oltre che dai presidenti delle due Camere, Laura Boldrini e Pietro Grasso. La vicenda è stata poi ripresa ampiamente anche dalla stampa internazionale.

L’audio dell’intervento di Calderoli a Treviglio, e la sua trascrizione.

«Il principio che noi abbiamo sempre portato avanti – aiutiamoli a casa loro – sia il principio più realista. E rispetto al ministro Kyenge, veramente voglio dirgli, sarebbe un ottimo ministro, forse lo è. Ma dovrebbe esserlo in Congo, non in Italia. Perché se in Congo c’è bisogno di un ministro per le Pari Opportunità per l’Integrazione, c’è bisogno là, perché se vedono passare un bianco là gli sparano. E allora, perché non va là? Che mi rallegro un pochino l’anima, perché rispetto a quello che io vivo ogni volta, ogni tanto smanettando con Internet, apro “il governo italiano”, e cazzo cosa mi viene fuori? La Kyenge. Io resto secco. Io sono anche un amante degli animali eh, per l’amor del cielo. Ho avuto le tigri, gli orsi, le scimmie, e tutto il resto. I lupi anche c’ho avuto. Però quando vedo uscire delle – non dico che – delle sembianze di oranghi io resto ancora.»