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Teoria e tecnica della “colonna destra”

Un nuovo libro con l'analisi più completa e aggiornata delle testate online italiane, e un'attenta spiegazione del "boxino morboso"

di Alessandro Gazoia

È uscito per l’editore MinimumFax un ebook che è l’analisi più aggiornata e completa del quadro delle testate giornalistiche online italiane, “Il web e l’arte della manutenzione della notizia“, scritto da Alessandro Gazoia, titolare del blog Jumpinshark. Tra i temi trattati – tra cui una parte dedicata anche al Post, mentre qui si può leggere l’introduzione – c’è una riflessione sull’uso da parte dei siti dei due maggiori quotidiani italiani della parte di contenuti più “leggeri”, la cosiddetta “colonna destra”, o “boxino morboso“.

I rapporti di forza tra i maggiori quotidiani cartacei vengono, con qualche aggiustamento, mantenuti anche per le versioni web. Il Corriere, Repubblica e La Gazzetta dello Sport sono ai primi posti pure su internet. Secondo i dati Audiweb di ottobre 2012 visti nella tabella 1 del primo capitolo, le versioni online delle tre testate hanno, rispettivamente e arrotondando, 1,5, 1,3 e 0,6 milioni di utenti unici al giorno. Tenendo comunque distinto il caso della Gazzetta e in generale dei quotidiani sportivi, individuiamo nel giornalismo digitale italiano un sicuro dominio di Corriere e Repubblica. La Stampa sul web, nonostante il rinnovato impegno online, nell’ultimo trimestre 2012 ha meno di un terzo dei lettori di Repubblica; in questo e in numerosi altri casi i rapporti di forza del cartaceo non solo sono confermati ma persino «estremizzati», come dimostrano i dati Ads, Accertamento Diffusione Stampa del novembre 2012 che indicano per Repubblica 525.874 copie di tiratura con diffusione media di 393.830 e per la Stampa 339.498 di tiratura e 243.287 di diffusione. Un tale sbilanciamento tra carta e web si spiega col ritardo di vari giornali nazionali (e macroregionali) nel perseguire una robusta strategia digitale, condizione che ha consentito alle due principali testate di imporsi senza veri antagonisti tradizionali e consolidarsi in un regime di duopolio.

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 Tabella 1 – Dati Audiweb per Repubblica, Corriere, la Stampa

Repubblica e Corriere hanno una divisione della home page piuttosto simile, favorendo sulla colonna (il termine è stato trasportato naturalmente dal cartaceo al digitale) di sinistra il «giornalismo serio» e su quella di destra il contenuto acchiappaclic, chiamato anche, enfatizzando le diverse caratteristiche, «fritto misto», «boxino-morboso», «strano-ma-vero».[11] Una colonna di destra ripiena di Nicole Minetti in costume al mare (d’estate a Ibiza), cavalli con i jeans, cavalli che sorridono con i jeans, madonne piangenti (secondo alcuni non verificati resoconti), memorabili gol, memorabili gol sbagliati, video virali su YouTube, tatuaggi di qualsiasi tipo e foggia, Rihanna mentre fa una qualsiasi cosa (compreso un tatuaggio), clamorosi quasigol e clamorosi autogol, Fabrizio Corona in canottiera e sigaretta, favolose scarpe delle star, pettinature folli delle star, raccolte dei tweet folli e favolosi sulle scarpe e le pettinature delle star, canestri spettacolari della NBA, Raffaella Fico e Mario Balotelli litigati, gnu divorati da pitoni, Mario Balotelli e Raffaella Fico riappacificati, gnu divorati da leoni, Nicole Minetti in costume al mare (d’inverno a Miami). Il contenuto di solito è proposto in forma di foto- o video-notizia con breve testo a corredo o direttamente come galleria fotografica con minime didascalie.

Analizziamo nel dettaglio un singolo boxino-morboso: l’11 agosto 2012, dopo quattro giorni di onorato servizio, scompariva infine dalla home page del Corriere la fotonotizia/galleria fotografica sul «sirenetto», ossia «Vittorio Cecchi Gori in spiaggia a Sabaudia con la fidanzata Filly (Olycom)». Ho appena riportato il testo integrale del servizio e devo chiarire che Olycom non si riferisce alla donna priva di cognome ma all’agenzia fornitrice delle immagini. La Stampa, uno dei primi inseguitori di Corriere e Repubblica e uno dei migliori imitatori delle loro strategie editoriali, pubblica una fotonotizia simile («Cecchi Gori con la compagna in topless»), fornendo maggiori informazioni: Filly è il diminutivo della ballerina trentacinquenne Filomena Azzarita, e Cecchi Gori con questa signora «bionda e dalle forme prosperose si consola» del suo «grande amore» passato Valeria Marini (definita tra virgolette «Valeriona nazionale»).

Un giovane nato dopo il 1990 facilmente ignorerà tutto di Cecchi Gori, e anche della quarantacinquenne Marini, vedendo nella galleria fotografica solo un uomo anziano, fuori forma e con grande pancia, in compagnia di una donna che ha la metà dei suoi anni, in forma migliore e con grande seno. Un devoto di Paolo Limiti saprebbe invece raccontare tutte le peripezie dell’un tempo grande produttore e della sua precedente compagna, e forse azzarderebbe un paragone con Silvio Berlusconi, il vecchio socio d’affari che, secondo i più psicologizzanti e autorevoli commentatori, continua a ricercare in giovani bellezze una nuova copia di Veronica Lario (e in questi primi giorni del 2013 dominano su tutti i quotidiani online le «foto ufficiali» di Francesca Pascale nel suo «debutto ufficiale ad Arcore»). Il decaduto Cecchi Gori costituisce anzi, mediaticamente, la versione hard-discount e trash del già non raffinatissimo, sebbene di certo ricco, reality su Berlusconi, Lario, Minetti, Ruby, Pascale, ecc. Anche per questo, se non soprattutto per questo, ancora oggi vi sono fotografi che riprendono Cecchi Gori al mare e riescono a vendere il servizio ai maggiori quotidiani e settimanali italiani.

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