• Italia
  • Domenica 24 febbraio 2013

Elezioni 2013, come si fa

Dove si vota, quando, come si fa per le regionali e come si fa per le politiche: se avete dubbi dell'ultimo minuto o se è la prima volta che lo fate

Le elezioni legislative del 2013 in Italia si terranno oggi – da questa mattina alle 8 fino a stasera alle 22 – e domani – dalle 7 fino alle 15 – quando saranno aperti i seggi per il rinnovo della Camera e del Senato; e, in Lombardia, Lazio e Molise, per il rinnovo del Consiglio regionale e del Presidente di giunta (qui un breve riassunto sui candidati nelle tre regioni e chi li appoggia). Ecco una guida semplice ed esaustiva su come, dove e quando votare, se è la prima volta che lo fate o avete paura di dubbi dell’ultimo minuto.

Dove votare
In Italia ci sono 61.598 sezioni o seggi dove votare. Non potete andare a votare in uno qualunque, ma solo in quello indicato sulla vostra tessera elettorale, che è in genere la scuola pubblica più vicina al vostro luogo di residenza.

Cosa serve per votare
Per votare serve un documento di identità e la tessera elettorale – se non l’avete ricevuta o la avete persa, gli uffici elettorale dei comuni resteranno aperti sia oggi che domani per tutta la durata delle operazioni di voto per permettervi di averne una nuova.

Come si vota alle politiche
Per il rinnovo del Parlamento avrete a disposizione due schede. La scheda rosa serve per esprimere il voto alla Camera: possono votare tutti i cittadini italiani maggiorenni. Per votare bisogna tracciare un segno sopra il simbolo della lista scelta con la matita fornita al seggio (torneremo dopo sull’argomento matita). L’attuale legge elettorale – il famigerato Porcellum – non prevede le preferenze: di conseguenza, non è possibile scrivere sulla scheda il nome di un candidato alla carica di parlamentare.

In Valle d’Aosta la scheda è leggermente diversa: oltre al simbolo nel rettangolo è presente anche il nome del candidato deputato della lista (la Valle d’Aosta non fa parte del collegio unico nazionale). Si può fare un segno sul simbolo o sul nome del candidato.

La scheda di colore giallo serve a esprimere un voto per il Senato. Per votare al Senato bisogna avere compiuto 25 anni. Anche qui non si possono esprimere preferenze e bisogna fare un segno sul simbolo della lista che si desidera votare.

Per il Senato, le scheda della Valle d’Aosta e del Trentino-Alto Adige sono leggermente diverse e presentano nel rettangolo sia il nome del candidato che quello della lista (il Trentino-Alto Adige è diviso in collegi uninominali). Anche qui è possibile votare facendo un segno sul simbolo o sul nome del candidato.

Come si vota alle regionali
La scheda è di colore verde. In Lombardia sarà possibile votare per il candidato presidente della regione tracciando un segno sul suo nome. In Lazio e Molise si può votare per il candidato presidente tracciando un segno sul suo nome o sul simbolo della lista regionale.

In tutte e tre le regioni si può votare anche per un candidato e per una lista provinciale. Si può esprimere una preferenza per un candidato di una lista provinciale scrivendo il suo cognome o il suo nome e cognome (in caso di omonimia). Oppure si può votare soltanto per la lista provinciale, facendo un segno sopra il simbolo e senza specificare alcun nome. È possibile anche fare il cosiddetto voto disgiunto: votare per un presidente di regione e poi votare per una lista provinciale che non lo appoggia.

Bonus: la questione della matita
Qualche settimana fa è circolata la voce che sia necessario inumidire la matita fornita al seggio per essere sicuri che il segno non possa essere cancellato. A questo proposito è interessante notare come il Consiglio di Stato abbia stabilito che i voti espressi con matite “umettate” (cioè inumidite) sono validi: in effetti lasciano dei segni piuttosto riconoscibili, e il Consiglio di Stato ha stabilito che anche quei segni “particolari” sono validi.

Inumidire la matita, oltre che di dubbio risultato igienico, non è naturalmente necessario. La matita copiativa fornita al seggio è già di per sé indelebile, dato che le matite copiative sono diverse dalle normali matite in quanto non hanno un’anima fatta soltanto di grafite, ma contengono anche dei pigmenti coloranti. Ogni tentativo di cancellazione, anche con solventi, lascia un residuo di colore sulla carta.