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  • Venerdì 15 febbraio 2013

Quattro versioni di “Io che non vivo”

Quattro grandi versioni della formidabile canzone di Pino Donaggio

“Io che non vivo” è una canzone cantata al Festival di Sanremo del 1965 da Pino Donaggio, versatilissimo autore nella storia della musica (uno che ha scritto le musiche dei film di De Palma e inventato “Mario” di Jannacci, per dire), che ne scrisse la musica: le parole erano di Vito Pallavicini. Clamorosamente pomposa e melodrammatica, ma senza svaccare mai, e con uno dei refrain più trascinanti del tempo (assieme a quello di “Delilah” di Tom Jones). Arrivo settima (ma prima in classifica delle vendite), e se la prese la cantante inglese Dusty Springfield, che partecipò alla stessa edizione del festival, e secondo la leggenda la registrò in inglese nella tromba delle scale dello studio, perché lì suonava meglio. Divenne un successone planetario (fu usata anche nel film “Vaghe stelle dell’Orsa” di Luchino Visconti), e dopo la cantarono in tantissimi, compreso Elvis Presley e, tra gli ultimi, la cantante country Shelby Lynne in una stupenda versione acustica.

Questo è il testo della canzone:

Siamo qui noi soli
come ogni sera
ma tu sei più triste
ed io lo so
perché
forse tu vuoi dirmi
che non sei felice
che io sto cambiando
e tu mi vuoi lasciar
Io che non vivo
più di un’ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
sei mia
mai niente lo sai
separarci un giorno potrà
Vieni qui ascoltami
io ti voglio bene
te ne prego fermati
ancora insieme a me
Io che non vivo
più di un’ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
sei mia
mai niente lo sai
separarci un giorno potrà
Io che non vivo
più di un’ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
sei mia
Io che non vivo
più di un’ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
sei mia
sei mia