Tre miti da sfatare sul caso Monte dei Paschi

Ritirare i soldi agli sportelli non serve a niente (anzi), non è vero che alla banca sarà "regalato" il gettito dell'IMU, gli interessi sul prestito sono molto cari

Giovanni De Mizio, blogger e collaboratore di Termometro Politico, ha scritto un articolo su tre miti da sfatare nel caso Monte dei Paschi, e soprattutto sulle complicate condizioni finanziarie della banca e i cosiddetti “Monti bond”, cioè il prestito da 3,9 miliardi che lo Stato erogherà al Monte dei Paschi.

In un Paese afflitto da memoria corta, ignoranza endemica e populismo permanente è inevitabile che girino più di una sciocchezza di facile appeal in campagna elettorale. In questo caso bisogna fare tre precisazioni sulla questione della Banca Monte Paschi di Siena.

In primo luogo bisogna rassicurare i correntisti di MPS. È inutile correre agli sportelli per ritirare i propri soldi: fino a 100mila euro a persona il denaro è garantito dal Fondo Interbancario a Tutela dei Depositi, come pure sono al sicuro i titoli depositati presso la banca. Il peggio che può capitare è un congelamento dei fondi per venti-trenta giorni nel caso in cui la Banca d’Italia, nel corso delle sue (tardive) indagini sul dissesto della banca senese, decida che nulla entra e nulla esce fin quando non è stata fatta chiarezza. Al massimo conviene tenere altrove (su altri conti correnti o sotto il materasso) il denaro necessario a far passare questo mese. Correre agli sportelli rischia di aggravare il dissesto della banca e minare la già scarsa fiducia nella tenuta del sistema finanziario.

Il secondo mito si riferisce al fatto che alla banca verrà girato il gettito derivante dall’IMU, coerentemente con il fatto che “questo è il governo delle banche che impoveriscono la povera gente, è un complotto”.

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