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  • Mercoledì 5 dicembre 2012

Le nuove sentenze su Calciopoli

Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus, è stato condannato in secondo grado per associazione a delinquere e frode sportiva

Turin, ITALY: Juventus’ CEO Antonio Giraudo looks at Juventus players before their Serie A football match Juventus-Palermo at Delle Alpi stadium in Turin, 07 May 2006. AFP PHOTO/PACO SERINELLI (Photo credit should read PACO SERINELLI/AFP/Getty Images)

Turin, ITALY: Juventus’ CEO Antonio Giraudo looks at Juventus players before their Serie A football match Juventus-Palermo at Delle Alpi stadium in Turin, 07 May 2006. AFP PHOTO/PACO SERINELLI (Photo credit should read PACO SERINELLI/AFP/Getty Images)

La corte d’Appello del tribunale di Napoli ha condannato oggi Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus, a un anno e otto mesi di reclusione con la condizionale, per associazione a delinquere e frode sportiva nel processo penale conosciuto come “Calciopoli”, iniziato nel 2008. La condanna per frode sportiva si riferisce alla partita Juventus-Udinese del campionato 2004/2005, mentre sono cadute le accuse, sempre per frode sportiva, riguardo altre due partite contestate in primo grado: Udinese-Brescia e Roma-Juventus, dello stesso anno.

Nei confronti di Giraudo è caduta anche l’accusa di essere il “promotore” dell’illecito sportivo, come invece aveva richiesto il procuratore generale Carmine Esposito chiedendo quattro anni, uno in più di quelli decisi in primo grado, quando era stato condannato a tre anni, sempre con la condizionale. Oggi i giudici hanno ritenuto che questa aggravante non sussista: Giraudo faceva parte di un’associazione a delinquere ma non ne era il capo.

Gli altri dieci imputati del processo sono stati assolti: tra loro ci sono gli ex arbitri Tiziano Pieri (condannato in primo grado a due anni e quattro mesi) e Paolo Dondarini (condannato in primo grado a due anni), l’arbitro Gianluca Rocchi (ancora in attività e assolto in primo grado) e Tullio Lanese, il presidente dell’associazione arbitri della stagione 2004/2005 (condannato in primo grado a due anni). Sono state invece confermate le assoluzioni pronunciate in primo grado agli altri undici imputati processati sempre con rito abbreviato.

«È stata confermata l’associazione a delinquere per Giraudo, questo implica la conferma dell’impianto accusatorio generale», ha commentato il procuratore generale Carmine Esposito. Gli avvocati di Giraudo hanno annunciato che verrà presentato il ricorso in Cassazione, prima però aspetteranno di leggere le motivazioni: «Ribadiamo la completa innocenza del nostro assistito», hanno detto. Il procedimento penale contro Giraudo è uno dei due procedimenti penali nati dopo lo scandalo del 2006, quando furono pubblicate alcune intercettazioni telefoniche che riguardavano esponenti della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), l’associazione degli arbitri (AIA) e i dirigenti della Juventus, Luciano Moggi e Antonio Giraudo.

Oltre agli illeciti sportivi stabiliti dalla giustizia sportiva, che portarono alla condanna della Juventus (che venne retrocessa, con penalizzazione, in Serie B), e alla radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e dell’ex vicepresidente della federazione Innocenzo Mazzini, furono avviati anche due procedimenti penali: uno al Tribunale di Napoli, durante il quale uscirono altre intercettazioni, giudicate non rilevanti nel processo sportivo del 2006 e uno a Roma riguardante l’agenzia di procuratori sportivi GEA World, tra cui Luciano Moggi che è stato condannato in appello a un anno. Il processo di Napoli, in cui è coinvolto Antonio Giraudo, era iniziato nel 2008, per gli imputati che scelsero il rito abbreviato, mentre l’altro filone penale di Calciopoli, in cui sono processati quelli che non lo hanno scelto, tra cui Luciano Moggi, è fermo al primo grado.

Foto: Antonio Giraudo (PACO SERINELLI/AFP/Getty Images)