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  • Lunedì 26 novembre 2012

Le elezioni in Catalogna

La coalizione degli indipendentisti del presidente di centrodestra Artur Mas è prima, ma ha perso un quinto dei seggi

Domenica 25 novembre nella comunità autonoma spagnola della Catalogna si sono tenute le elezioni per eleggere il nuovo parlamento regionale, la Generalitat, indette a inizio ottobre dal presidente Artur Mas, leader della coalizione liberaldemocratica di centrodestra Convergenza e Unione (CiU). La CiU, che unisce Convergenza Democratica di Catalogna e Unione Democratica di Catalogna, è prima e ha ottenuto il 30,7 per cento e la conseguente attribuzione di 50 seggi su 135, ma ha perso consensi rispetto alle precedenti elezioni, quando aveva ottenuto 12 seggi in più alla Generalitat. Gli indipendentisti di Sinistra Repubblicana di Catalogna (ERC) sono arrivati secondi, ottenendo il 13,7 per cento delle preferenze e 21 seggi. Sia la CiU sia l’ERC vogliono organizzare un referendum sull’indipendenza della regione, che già gode di grandi autonomie, dal governo centrale spagnolo.

Il Partito Socialista di Catalogna (PSC) ha ottenuto 20 seggi, perdendo consensi rispetto alla precedente elezione, mentre il Partito del Popolo della Catalogna – che fa riferimento al Partito Popolare del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy – ne ha ottenuti 19. Entrambi sono contrari a qualsiasi ipotesi di totale indipendenza. Iniziativa per la Catalogna Verde, partito politico econazionalista, ha guadagnato tre seggi in più arrivando a 13, mentre il Partito della Cittadinanza ne ha ottenuti 9. Il partito radicale di sinistra CUP ha ottenuto 3 seggi.

La grave crisi economica che ha interessato la Catalogna è stata al centro della campagna elettorale in queste settimane. Mas ha più volte ribadito la volontà di indire un referendum sull’indipendenza della regione. A questa ipotesi è contrario il governo centrale di Madrid, che ha risposto ricordando che la Costituzione del 1978 sancisce l’unità territoriale della Spagna, prevedendo forme di autonomia per particolari aree del paese come Paesi Baschi e Navarra. Un referendum per l’indipendenza, sostiene il primo ministro Rajoy, non sarebbe quindi legittimo e verrebbe ostacolato dal suo governo.

Secondo diversi osservatori, Mas ha puntato quasi esclusivamente sul tema dell’indipendenza durante la campagna elettorale per mettere in secondo piano altri argomenti, sfavorevoli al suo governo, come i conti disastrosi della regione. Si stima che abbia un debito di 42 miliardi di euro, sui 140 miliardi del debito globale delle regioni spagnole, nonostante sia tra le più produttive del paese. Al governo centrale la Catalogna ha dovuto chiedere un prestito di 5 miliardi di euro per rimettere in sesto le proprie finanze.

Nell’ultima settimana della campagna elettorale, Mas è stato anche accusato di corruzione e di riciclaggio di denaro, sulla base di alcune anticipazioni non ufficiali di una indagine di polizia nei suoi confronti. La notizia è stata diffusa dal giornale spagnolo El Mundo, e diversi esponenti politici hanno chiesto al presidente della Catalogna di chiarire la sua posizione, anche se al momento non c’è un’inchiesta giudiziaria in corso. Mas ha risposto accusando Rajoy di avere organizzato un piano “nelle fogne dello Stato” per screditarlo poco prima delle elezioni.

foto: Artur Mas (David Ramos/Getty Images)