Oggi il governo ha approvato il decreto legge di riforma delle province italiane, che saranno ridotte a 51. Il governo ha pubblicato anche una mappa delle nuove suddivisioni territoriali italiane. La riforma non riguarda le regioni a statuto speciale. A partire dal prossimo anno inizierà una fase di transizione: il primo gennaio 2013 saranno aboliti i consigli provinciali, mentre a fine 2013 dovrebbero tenersi le nuove elezioni dei rappresentanti nelle nuove province.
Attualmente l’Italia ha 110 province – 86 nelle regioni interessate dal decreto – che con il riordino diventeranno 75: 51 nelle regioni a statuto ordinario più le 24 delle regioni a statuto speciale (in cui il riordino è stato rimandato di alcuni mesi, ha detto il ministro Patroni Griffi).
La questione di un riordino, di un accorpamento o addirittura di una cancellazione totale delle province tornava nel dibattito politico italiano da diversi anni, ben prima che si insediasse il governo Monti. A luglio scorso, il Consiglio dei ministri aveva approvato criteri e tempistica indicativa delle modifiche, prevedendo che le nuove province insieme con le “città metropolitane” – una suddivisione amministrativa prevista dalla Costituzione ma finora inesistente – sarebbero entrate in vigore il primo gennaio 2014.
Piemonte
Torino, Asti-Alessandria, Cuneo, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli
Liguria
Genova, Imperia-Savona, La Spezia
Lombardia
Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia
Veneto
Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia
Emilia-Romagna
Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini
Toscana
Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno
Marche
Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno
Umbria
Perugia-Terni
Lazio
Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone
Molise
Campobasso-Isernia
Abruzzo
L’Aquila-Teramo, Pescara-Chieti
Campania
Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno
Puglia
Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce
Basilicata
Potenza-Matera
Calabria
Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria.
– La questione delle province, in 5 punti
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