Kubrick, una storia porno: primo episodio

È online la nuova serie web che racconta una storia di cinefilia, amore, e xxx

Per farla breve, possiamo dire che Kubrick è una nuova serie TV italiana, e poi ve la guardate qui sotto (allontanando i bambini, avvisàti): è online da oggi, lunedì 8, per la prima volta. Se invece ne volete sapere altro, scendete più giù.

Kubrick è prodotto da Magnolia Fiction, una società di produzione abituata a lavorare con il cinema e le maggiori reti televisive, ma che in questo caso ha voluto fare un esperimento dedicato alla sempre maggiore attitudine di seguire programmi televisivi online, e soprattutto le serie a puntate, collaborando con il gruppo The Jackal. E quindi Kubrick viene programmato per ora solo su internet, in tre puntate (durata totale 40 minuti): le successive saranno online nelle prossime settimane, dopo alcune anticipazioni e un backstage diffusi nei giorni scorsi. Kubrick è scritta da La Buoncostume (che poi sarebbero Carlo Bassetti, Simone Laudiero, Fabrizio Luisi e Pier Mauro Tamburini). Ludovico Bessegato ne è l’ideatore e regista (oltre che blogger del Post), e l’aveva raccontata così:

Il porno è un argomento molto complesso e scivoloso: tutti lo guardano, tutti ne parlano, si può dire che sia stato completamente sdoganato nella cultura pop, eppure in molti suoi aspetti resta un tabù. E affrontare un tabù, si sa, è sempre molto difficile, specialmente in chiave di commedia: si corre lungo una linea sottilissima che da un lato attraversa volgarità e doppi sensi, dall’altro un eccesso di pudicizia e autocensura.
Abbiamo fatto quindi un grosso lavoro con gli autori, il produttore e gli interpreti, per cercare il giusto modo di affrontare l’argomento: ci siamo detti che se tre ragazzi devono girare un film porno per pagarsi l’affitto, è assolutamente normale che usino certe espressioni e vivano certe situazioni. Abbiamo semplicemente assecondato quello che la nostra storia richiedeva, evitando però le volgarità fini a se stesse.
Abbiamo scelto lo sguardo di tre personaggi “puri”, giovani come noi (l’età media di chi ha lavorato a Kubrick è 30 anni), che come noi sono nati nel decennio “sbagliato” e ad un certo punto della loro vita si sono trovati di fronte all’horror vacui del post diploma all’accademia. Immedesimarsi è stato facilissimo perché in fondo ogni studente di cinema ha pensato almeno una volta: “Perché non ci mettiamo a fare un porno?”.
I nostri protagonisti lo hanno fatto. E non gli è andata tanto male.

Kubrick, il secondo episodio
Kubrick, il terzo episodio
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