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  • Venerdì 10 agosto 2012

Londra 2012, il calcio

Dopo tanti sport meno conosciuti, oggi il doodle di Google si arrende all'oppio dei popoli, con giochino

Nella serie dedicata alle Olimpiadi di Londra 2012, oggi è il calcio a essere raccontato dal doodle di Google – con annesso giochino -: anche se non è certo in testa ai nostri interessi e pensieri in questi giorni, alle Olimpiadi c’è anche lui. Anzi, il calcio maschile è stato alle Olimpiadi in tutte le edizioni esclusa la prima, nel 1896, e quella di Los Angeles 1932, quando venne escluso perché non ostacolasse la diffusione del football americano. Il calcio femminile è alle Olimpiadi dal 1996 (cinque anni dopo il primo mondiale, che si giocò nel 1991 in Cina).

Ma il torneo di calcio ha regole piuttosto particolari: i professionisti sono ammessi dal 1984, ma la FIFA ha sempre fatto pressioni perché il torneo olimpico non facesse concorrenza ai Mondiali. Venne deciso quindi che le squadre di Africa, Asia, Oceania e America centrosettentrionale potessero portare le loro squadre migliori, mentre il Sudamerica e l’Europa potevano competere solo con giocatori che non avevano giocato in un mondiale.

Di conseguenza, molte nazioni presentarono squadre giovanili. La cosa entrò poi nei regolamenti a partire dal 1992, quando si stabilì che i giocatori del torneo maschile devono avere meno di 23 anni, e ogni nazionale può avere solo tre giocatori sopra quella soglia di età.

Viste le caratteristiche del torneo, alcune nazioni che sono solitamente e tradizionalmente considerate molto forti per i loro risultati ai Mondiali e agli Europei hanno ottenuto scarsi risultati. Al primo posto del medagliere nella specialità, infatti, c’è l’Ungheria con tre ori, un argento e un bronzo. Segue la Gran Bretagna con soli tre ori, mentre il Brasile è molto in basso nella classifica, con due argenti e due bronzi. Persino Nigeria e Camerun hanno fatto meglio (un oro a testa, rispettivamente nel 1996 e nel 2000): un’altra particolarità del torneo olimpico, dato che ai mondiali di calcio FIFA le squadre africane non sono mai andate oltre i quarti di finale. L’Italia ha vinto solo un oro, nel 1936 (edizione hitleriana, assai discussa), e due bronzi (1928 e 2004), esattamente come la Svezia. Nelle cinque edizioni femminili disputate, compresa quella 2012 che si è conclusa ieri, gli Stati Uniti hanno vinto quattro volte: e una la Norvegia.

La partecipazione delle squadre del Regno Unito, poi, è un’altra storia ancora. Le quattro Home Nations del Regno Unito – Galles, Scozia, Inghilterra e Irlanda del Nord – hanno ciascuna una nazionale di calcio nelle competizioni FIFA, antica eredità della nascita dello sport da quelle parti, ma alle Olimpiadi si sono dovute riunificare, almeno formalmente. Piuttosto di malavoglia, a quanto pare, dato che l’ultima volta in cui un Team GB ha partecipato alle Olimpiadi è stato a Roma, nel 1960. Dal 1974 in poi, dopo che l’associazione calcio inglese abolì la distinzione tra giocatori amatoriali e professionisti, la Gran Bretagna non ha più presentato una squadra alle qualificazioni del torneo olimpico.

Quando le Olimpiadi sono state assegnate a Londra sono iniziati laboriosi negoziati perché il paese ospitante portasse una sua squadra unita. Le federazioni di Scozia, Galles e Irlanda del Nord non erano molto dell’idea, e a luglio è stato raggiunto un compromesso: i 18 convocati, che gareggiano formalmente per la Gran Bretagna e che è allenata da Stuart Pearce, sono 13 inglesi e 5 gallesi, senza rappresentanti delle altre federazioni.